Finanza & Mercati

Cdp avvia il riassetto di Sia. Ipotesi Ipo o fusione con Nexi

  • Abbonati
  • Accedi
Sistemi di pagamento

Cdp avvia il riassetto di Sia. Ipotesi Ipo o fusione con Nexi

La Cassa Depositi e Prestiti riprende in mano il dossier del gruppo Sia, tra i leader nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture per le istituzioni finanziarie, banche, imprese e pubbliche amministrazioni, nelle aree dei pagamenti e della monetica. Allo studio ci sono le possibili opzioni di crescita e valorizzazione della partecipata.

Il presupposto è quello di consolidare la posizione di campione nazionale di Sia nel settore dei sistemi di pagamento. Così sul tavolo tornano in auge due scenari: la quotazione a Piazza Affari per Sia oppure, in alternativa, la fusione con un altro operatore e il successivo sbarco sempre in Borsa. Il candidato alle nozze è il gruppo Nexi, posseduto a propria volta da una cordata di private equity, cioè Bain Capital, Advent e Clessidra.

Il calcio d’inizio al riassetto di Sia, con il benestare del maggior azionista Cdp, è stato avviato alla fine dello scorso anno, dopo la nomina del nuovo amministratore delegato, Nicola Cordone, manager con precedenti esperienze in At&t-Unisource, Siemens Telecomunicazioni, Italtel, Ansaldo e in Servizi Interbancari, oggi Nexi.

Ora, secondo i rumors, proprio la cassa guidata da Fabrizio Palermo avrebbe aperto le discussioni sulle opzioni future per Sia. Il progetto di quotazione a Piazza Affari per l’azienda torna quindi in auge: un anno e mezzo fa era stato affidato dalla società un incarico esplorativo a Lazard.

La compagine azionaria di Sia è oggi diversificata, ma vede proprio Cdp con la quota più «pesante». Tra gli azionisti c'è il veicolo Fsia Investimenti, che a propria volta è posseduto da Fsi Investimenti (che fa capo a Cdp Equity) al 70% e Poste Italiane al 30%. Fsia Investimenti ha il 49,48% seguito da F2i con il 17,05%, dal fondo Hat Orizzonte (8,64%) e dal gruppo di banche storicamente presenti nella compagine: BancoBpm (4,82%), Intesa Sanpaolo (4,05%), Unicredit (3,97%), Mediolanum (2,85%), Deutsche Bank (2,58%).

Se da una parte Cdp ha dunque avviato nelle ultime settimane le discussioni per il riassetto futuro di Sia, dall’altra parte c’è da capire quale è l’orientamento degli altri soci del gruppo guidato ora da Nicola Cordone. Un’opzione passata, quella del matrimonio con Poste Italiane (che a tal fine aveva affidato un incarico esplorativo a Jp Morgan), non è infatti piaciuta alle banche socie di Sia.

Sul tavolo, tra le opzioni possibili, c’è però anche la fusione con Nexi: ma in questo caso ci sono alcuni ostacoli da superare. Non sarebbe gradita a tutti i soci di Sia e sono da valutare gli ostacoli antitrust. Inoltre c’è da capire la posizione del Governo, che considera Sia un campione nazionale.

Tuttavia con un merger tra Sia e Nexi potrebbe nascere un campione non solo nazionale, ma anche europeo con una valutazione attorno ai 10 miliardi di euro. L’obiettivo sarebbe poi quello di quotare a Piazza Affari la nuova realtà.

© Riproduzione riservata

>