A seguito di un tetro 2018, gli investitori temono scarsi rendimenti nel 2019: questo non deve distogliervi dal vedere un futuro radioso, per il mondo e per l'Italia. Quest’anno i titoli azionari globalmente dovrebbero registrare un rialzo del 15%, 25% o più, grazie alla combinazione di una ripresa a forma di “V” e un contesto politico in una fase favorevole. Bando alla negatività; è il momento di detenere azioni nei propri portafogli per coglierne i benefici.
Prendiamo in considerazione i danni recenti. Il MIB è sceso del 13,2% nel 2018 e del 23,2% rispetto al picco del 7 maggio – in un territorio tipico di un mercato ribassista. E le azioni dell'Eurozona? Lo scorso anno in calo del 12,7% . Le azioni globali sono andate meglio, con un ribasso comunque del 4,1%. Il risultato: un sentimento di sfiducia a livello globale. Gli americani temono la Fed, curve dei rendimenti invertite, la Cina, i dazi, Trump e un calo dei prezzi del petrolio. Gli europei temono una contrazione del Pil tedesco e italiano, la fine dell’acquisto degli asset da parte della Bce, la Brexit, i dazi e il populismo. Il 2018 è stato un festival globale della paura. Gli investitori hanno ruminato ripetutamente gli stessi pensieri.
Dimenticate tutto ciò. I mercati hanno prezzato anticipatamente gran parte di tutto questo, molto tempo fa. Seppur ampiamente sottotraccia, la flessione di dicembre è ascrivibile a centinaia di hedge-fund negli Usa i quali si sono affrettati a liquidare e chiudere entro la fine dell’anno senza sapere che anche altri erano obbligati a vendere, preferendo la velocità al prezzo. Inosservato, tutto questo ha causato il panico e un drastico calo – posto su un diagramma, sul lato sinistro di una V. Ma tutto questo è finito e le azioni dovrebbero compiere un balzo verso l’alto nel lato destro della V.
Generalmente gli anni negativi precedono anni che si possono definire da positivi a fantastici. La breve storia del MIB offre scarsi dati per compiere un’analisi. Tuttavia, dal 1925, il rendimento medio dell’indice americano S&P 500 (espresso in dollari statunitensi) ha raggiunto il 12,4% nell’anno successivo ad un anno negativo. Si sono verificati anni negativi in serie, ma solo durante recessioni globali o una guerra su vasta scala.
Le azioni mondiali hanno appena registrato il secondo peggior dicembre della storia, e il ventesimo peggior mese di sempre! Eppure, solo cinque Paesi sviluppati hanno visto il loro Pil del terzo trimestre contrarsi, compresa la minuscola contrazione su base trimestrale dello 0,1% dell’Italia. Gli utili su scala globale nel 2018 sono cresciuti, mentre i prezzi sono scesi comportando una contrazione delle valutazioni. In America, gli analisti stimano una crescita degli utili del 20,4% nel 2018, con una crescita ulteriore nel 2019. Dal 1996, ogni anno caratterizzato da un calo delle valutazioni è stato seguito da valutazioni in rialzo nell’anno successivo. Una espansione generalizzata unita ad una crescita degli utili indica un brillante 2019 .
Lo stallo politico regna ovunque nel mondo, un contesto che le azioni apprezzano. Tale inattività comporta che le imprese non devono temere nuovi fattori politici che sfuggono al loro controllo. In Germania, Francia, Spagna e, sì, anche in Italia, i leader sono privi dell'influenza necessaria per varare alcunché. Pensate a quanto bonariamente si è concluso il battibecco per il budget italiano. Le elezioni legislative di novembre in America hanno generato un governo diviso, accrescendo così lo stallo. Inoltre, il 2019 è il terzo anno del Presidente Trump (storicamente, il migliore nel ciclo politico americano di quattro anni, quando i politici presentano le loro proposte per essere rieletti). A partire dal 1925 nel corso del terzo anno di presidenza in America i rendimenti sono positivi il 91,3% delle volte (con una media del 17,8% e nessun anno negativo dal 1939).
Detenete quindi titoli azionari nei vostri portafogli. Guardate al futuro. Il breve termine è volatile, ma i mercati non vi faranno attendere a lungo per un po’ di chiarezza. Pertanto stringete i denti e tenetevi forte, perché un rimbalzo a forma di “V” farà schizzare le azioni verso un 2019 più sereno.
© Riproduzione riservata