Il mercato italiano? Rappresenta una buona opportunità di investimento, anche con la forte volatilità che la contraddistingue.
Parola di ActivTrades, il broker britannico indipendente online specializzato nella negoziazione di Forex e Cfd, fondato in
Svizzera nel 2001 e trasferito a Londra nel 2005 (ma è presente in Italia da anni). «Contrariamente a quello che si dice,
da un punto di vista di mercato non vediamo nessuna difficoltà in Italia, i nostri clienti operano come prima, se non più
di prima – spiega a Radiocor Alex Pusco, amministratore delegato - Non vedo questa precarietà di cui si parla sui giornali
da qualche settimana», ha detto Pusco. La società è anzi alla costante ricerca di nuove opportunità. «Una delle cose su cui
abbiamo anticipato Borsa Italiana di qualche mese è stato il fatto che già dall’estate scorsa sulle news del possibile arrivo
di Cristiano Ronaldo abbiamo cominciato a offrire il Cfd sulla Juventus, prima che entrasse nel Ftse Mib», ha sottolineato
il capo analista Carlo Alberto De Casa, sottolineando che è cruciale ascoltare le richieste dei clienti, come appunto nel
caso del Cfd su Juventus. «Siamo stati lungimiranti, ma abbiamo anche ascoltato il cliente, che ce lo chiedeva», ha detto.
Il discorso vale anche a livello europeo e globale, con le turbolenze politiche ed economiche, derivate per esempio dalla
fine del Qe della Bce o dalla guerra commerciale.
Trading sui titoli di Stato
«Tutte queste incertezze aumentano l’interesse nel trading. Sono un’opportunità. Risvegliano l’appetito dell’investitore e
il suo interesse», ha detto ancora Pusco. «Per l’Italia abbiamo aggiunto qualche tempo fa i Btp, avevamo già i Bund, perché
molti investitori sono interessati a fare trading sullo spread. C’è molto interesse in quello, sono transazioni più a medio-lungo
termine, interessanti», ha spiegato. In realtà, con i Cfd di ActivTrades i clienti possono anche agire nel brevissimo e, se
c’è una notizia, possono potenzialmente fare operazioni anche nel giro di dieci secondi. «Ai clienti piace quando c’è movimento,
lo scenario peggiore è un mercato fermo. Un mercato che si muove per il trader è ideale», ha aggiunto De Casa.
Il pericolo “hard Brexit”
Per quanto riguarda invece l’ipotesi di una “hard Brexit”, anche ActivTrades si prepara allo scenario peggiore e prevede di
aprire una sede in Lussemburgo e di potenziare quella di Milano. «Dovremmo aprire un ufficio in Europa, noi abbiamo preferenza
per il Lussemburgo. Non sposterei persone da Londra (attualmente sono un centinaio nella capitale britannica e 250 in totale
a livello globale), avremo una sede supplementare in Lussemburgo, senza diminuire il personale nel Regno Unito», ha evidenziato
Pusco, chiarendo che il problema, soprattutto per una società internazionale come ActivTrades, che dialoga con trader in tutto
il mondo e copre 13 lingue, è soprattutto sul fronte delle assunzioni, che con una hard Brexit diventerebbero molto complicate.
«Ecco perché Lussemburgo è molto pratico, poi per l’Italia c’è la sede di Milano, che raddoppieremmo», ha detto, spiegando
che «anche indipendentemente dalla Brexit, voglio espandere ancora di più le attività in Italia, i nostri clienti sono molto
contenti e pensiamo che ci siamo molto di più da fare». Attualmente nel capoluogo lombardo sono al lavoro sei persone. «Ci
siamo spostati a Londra perché volevamo diventare europei e il miglior posto era Londra e speriamo che lo rimanga. Il minimo
che ci aspettiamo è che ci sia un periodo di transizione addizionale, non mi aspetto una hard Brexit, sarebbe troppo cara
per tutte le controparti», ha concluso il Ceo.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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