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Fca soffre dopo i dati sulle immatricolazioni in Italia

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L'Analisi |borsa

Fca soffre dopo i dati sulle immatricolazioni in Italia

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Prima seduta della settimana in tono minore per Fiat Chrysler Automobiles, che è arrivata a perdere più dell’1,4%, scivolando in fondo al FTSE MIB, dopo i dati sulle immatricolazioni di gennaio in Italia diffusi venerdì a mercati chiusi. Il calo dei marchi del gruppo è stato del 21,6% rispetto allo stesso mese del 2017, a fronte del -7,5% del mercato. Nella prima parte della giornata Fca è arrivata a un mino di 14,8 euro, salvo poi recuperare leggermente terreno.

A evitare cali più sostenuti è il fatto che le immatricolazioni di gennaio negli Stati Uniti, anch'esse pubblicate venerdì scorso, sono aumentate del 2%, meglio del -1% del mercato americano nel suo complesso, penalizzato da condizioni meteo particolarmente sfavorevoli in alcuni stati e dagli effetti dello shutdown, la paralisi delle attività del Governo durata varie settimane e conclusa a fine gennaio. In Italia, invece, le vendite sono scese del 21,6% anno su anno a 39.773 unità, facendo peggio del mercato (-7,5% a 164.864 unità), «comunque penalizzato da un confronto sfidante, dato che gennaio 2018 è stato il più forte gennaio degli ultimi dieci anni», come hanno sottolineato gli analisti di Equita, ricordando che «il dato di mese è inferiore alla nostra stima di consegne nell'anno fiscale 2019 nell'area Emea, pari a -2% anno su anno».

Commentando le immatricolazioni di gennaio, Pietro Gorlier, chief operating officer per la regione Emea di Fca, aveva cercato di gettare acqua sul fuoco, sottolineando che “in un mercato in discesa, Fca continua a privilegiare le vendite a privati, dove aumentiamo le nostre immatricolazioni del 16%, ben oltre l'andamento del mercato. Con soddisfazione vediamo Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Alfa Romeo Stelvio in testa nelle vendite dei loro segmenti”.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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