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Ryanair, utili in calo: la compagnia si fa in quattro. Confermato O’Leary

Michael O'Leary, confermato alla guida del gruppo Ryanair  - REUTERS/Francois Lenoir
Michael O'Leary, confermato alla guida del gruppo Ryanair - REUTERS/Francois Lenoir

LONDRA - Ryanair cambia struttura ma non amministratore delegato. La compagnia aerea low-cost ha annunciato oggi che Michael O'Leary, al timone da un quarto di secolo, non lascerà l'incarico come previsto ma resterà Ceo del gruppo per altri cinque anni.

Il suo nuovo ruolo però non lo vedrà responsabile della gestione quotidiana della compagnia ma supervisore di una nuova struttura che mantiene separate le quattro divisioni del gruppo. Ryanair ha deciso infatti di seguire le orme di IAG, che controlla British Airways, Iberia e Vueling, dividendosi in quattro controllate, ognuna delle quali ha un amministratore delegato e manager responsabili. Le quattro sono Ryanair, la compagnia principale con sede a Dublino, l’austriaca Laudamotion, acquisita di recente, la polacca Ryanair Sun e la britannica Ryanair UK, creata in vista di Brexit.

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Nel settembre scorso O'Leary aveva dichiarato di non essere certo di voler continuare per altri cinque anni, ma oggi ha firmato per altri cinque, ma in un ruolo diverso, con uno stipendio più basso e un bonus meno generoso. Spetterà a lui comunque prendere le decisioni sugli acquisti di aerei e su eventuali takeover di compagnie rivali. Il successore di O'Leary alla guida dell’irlandese Ryanair verrà annunciato a breve.

Esce di scena invece il presidente di Ryanair David Bonderman, che O'Leary ha definito «una leggenda», ma che era stato criticato da alcuni azionisti per avere mantenuto l’incarico per 23 anni. Bonderman lascerà nell'estate 2020.

La compagnia low-cost ha annunciato oggi una perdita di 19,3 milioni di euro per l'ultimo trimestre 2018, la prima trimestrale in rosso da quasi 5 anni. I ricavi sono aumentati del 9% a 1,53 miliardi di euro e anche il numero di passeggeri è salito a 32,7 milioni dai 30,4 dell’anno precedente. Il problema per Ryanair è che sono aumentati anche i costi del carburante, saliti del 32% e del personale (+31%), facendo lievitare il totale per il trimestre a 1,54 miliardi di euro.

I risultati trimestrali negativi non sono stati una sorpresa, dato che negli ultimi tre mesi Ryanair ha ridotto due volte le previsioni di utili annuali a 1 miliardo di euro. Oggi la compagnia ha detto di non poter escludere una terza revisione al ribasso a causa anche delle incertezze legate a Brexit.

O'Leary ha detto di prevedere anche un ulteriore calo del prezzo dei biglietti, che sono scesi dell'1% nel periodo aprile-settembre 2018, e un consolidamento nel settore, affollato secondo lui da troppe compagnie aeree che operano sulle stesse rotte a corto raggio. Dopo i fallimenti di piccole compagnie negli ultimi mesi nessuno può dichiararsi ottimista, ha detto il Ceo: «La cautela è d'obbligo».

Il titolo Ryanair, che ha perso il 40% negli ultimi diciotto mesi a causa di un'ondata di scioperi e cancellazioni di voli, ieri è sceso del 4,6% a €10,84 ma ha poi limitato le perdite in giornata tornando sopra quota €11.

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