Le valutazioni sono ancora a uno stadio iniziale. E nessuna decisione formale è stata ancora presa. Ma tra i soci di Quaestio Sgr, società di gestione nota per aver lanciato i fondi salva-banche Atlante, sono in corso alcune riflessioni su un possibile riassetto della società. A quanto risulta a Il Sole 24Ore, i principali soci starebbero infatti ragionando sul futuro della Sgr. E intendono esaminare tutte le opzioni, che vanno dalla crescita della Sgr stessa alla sua valorizzazione sul mercato.
Al momento, come detto, nessuna strada sarebbe stata prescelta, ma sarebbe stata informalmente sondata la società di consulenza Colombo & Associati, cui toccherebbe il compito di scandagliare il mercato per capire le mosse più adatte.
Attualmente i principali azionisti di Quaestio sono la Fondazione Cariplo (con il 37,65%), il management (con il 22%), Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (con il 18%), Direzione Generale Opere Don Bosco (con il 15,6%) e Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì (con il 6,75%). Una compagine eterogenea che vede Cariplo nel ruolo di azionista di maggioranza, a maggior ragione dopo il riacquisto da parte dell’ente del 10% del manager Massimo Tosato, uscito lo scorso luglio scorso. L’ente lombardo ha dato a Quaestio l’incarico di gestire oltre la metà degli 8 miliardi totali detenuti dall’Ente.
Tuttavia Cariplo è in una delicata fase di transizione: il presidente dell’ente lombardo, Giuseppe Guzzetti, scadrà il prossimo aprile. Possibile dunque che a valle del passaggio istituzionale, e di testimone, con il nuovo presidente si inizi a dipanare a cascata anche la matassa di Quaestio Sgr. Con la definizione delle migliori opzioni strategiche per il futuro e la crescita della società. Certo è che gli stessi azionisti stanno valutando cosa fare: se mantenere l’investimento oppure meditare un’uscita dalla compagine, che tuttavia appare abbastanza diversificata. Tutte le strade sarebbero aperte, dalla cessione di alcuni asset a un matrimonio con un’altra realtà.
Di sicuro il futuro delle Sgr sembra procedere verso un riassetto d’insieme, dato anche il consolidamento in atto nel settore. Quaestio Sgr è una realtà troppo grande per poter essere definita una boutique, mentre ad oggi non ha dimensioni tali da giocare un ruolo da top player nel settore della gestione del risparmio.
La Sgr peraltro ha un’anima ibrida. Gestisce infatti fondi d’investimento ma opera anche come gestore in situazioni distressed. Tra le esperienze recenti della Sgr c’è quella di Atlante, fondo è stato liquidato dopo l’investimento nel capitale delle due ex Venete, e che è costato pesanti svalutazioni ai sottoscrittori, ovvero le stesse Fondazioni e le banche italiane. Con l’Italian Recovery Fund (l’ex Atlante 2), Quaestio è invece oggi il principale acquirente di crediti deteriorati italiani, con un investimento che in termini lordi vale circa 31,5 miliardi.
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