La finanza sostenibile non è un vezzo dell’élite europea e americana. Lo dimostrano i numeri della Global Sustainable Investment Alliance (Gsia), organizzazione che riunisce associazioni e forum di tutto il mondo specializzati in sostenibilità. Ammonta infatti a 23 trilioni di dollari la massa di investimenti responsabili a livello internazionale: i dati (2016) pubblicati con cadenza biennale vedono l’Europa al primo posto con 10,7 trilioni di dollari in crescita del 11,7% rispetto al biennio precedente. Al secondo posto gli Usa con 6,5 trilioni.
Le stime
A fare da traino a questo tipo di investimenti è stato sicuramente il fenomeno del cambiamento climatico che ha spinto molti
fondi pensione e compagnie di assicurazione a disinvestire massicciamente dalle fonti fossili e in particolare dal carbone.
E a conferma di un trend in crescita, vi sono le stime di un recente studio di Greenwich Associates a cui hanno partecipato
127 investitori istituzionali europei (fondi pensione, assicurazioni, società di gestione, fondazioni): la metà degli intervistati
ha dichiarato di voler investire il 50% del patrimonio, nei prossimi 5 anni, sulla base di criteri Esg e quindi secondo le
best practice in tema ambientale, sociale e di governance.
Etf sostenibili a quota 250 miliardi
Le dichiarazioni di intenti degli investitori istituzionali si traducono poi in investimenti concreti? Di finanza sostenibile
se ne parla forse troppo di questi tempi. Anche a sproposito. Ma, a quanto pare, dalle parole si sta passando ai fatti e gli
Etf specializzati sulla sostenibilità sono tra i prodotti più richiesti: BlackRock, la più grande società di gestione al
mondo, prevede che, entro il 2028, gli asset europei investiti in Etf con focus Esg cresceranno di 20 volte per un valore
di 250 miliardi di dollari rispetto agli attuali 12 miliardi.
«Sta aumentando l’esposizione su tali strumenti da parte degli investitori istituzionali e anche da parte del retail – ricorda Manuela Sperandeo, responsabile Emea di iShares-BlackRock per la distribuzione di Etf smart beta, Esg e tematici –. In particolare, a livello europeo, BlackRock in appena due mesi ha raccolto quasi l’equivalente di quanto fatto l’anno scorso per gli strumenti Etf agganciati a indici Esg, ovvero 762 milioni di dollari rispetto agli 892 del 2018». E aggiunge: «La sostenibilità non è una moda ma un cambio di paradigma: sempre più investitori stanno passando da indici tradizionali a quelli dove la parte Esg è sovrappesata. Da qui la decisione di iShares-BlackRock di lanciare sei nuovi Etf realizzati per investitori che cercano di aumentare l’esposizione Esg in portafoglio».
La classificazione
Il problema della finanza sostenibile sono gli standard comuni di riferimento. Cosa è Esg e cosa non lo è? La Commissione
Ue sta cercando di mettere dei paletti anche con l’aiuto di esperti e delle authority. Si è chiusa di recente una consultazione
pubblica voluta da Esma: entro fine aprile i funzionari dell’authority degli strumenti finanziari e del mercato, dovranno
inviare un parere alla Commissione sulle classificazioni Esg. Il tema è delicato perché, sulla base della nuova Mifid, i consulenti
finanziari saranno obbligati a proporre prodotti sostenibili alla clientela. Se però non ci si mette d’accordo sul contenuto
della parola “sostenibilità”, sarà dura spiegarla agli investitori.
@vdangerio
© Riproduzione riservata