«Il mercato del risparmio è ciclico: quando è in espansione lo si può cavalcare attraverso una crescita organica, ma ora attraversa una fase in cui la dimensione diventa sempre più un fattore critico per poter competere nel nostro Paese come su scala globale». L’analisi di Marco Carreri nasconde un proposito ambizioso per Anima, il gruppo che guida dal 2009: proporsi nel «ruolo di aggregatore» e «cercare altri operatori che condividano gli stessi obiettivi» per creare un soggetto «di dimensioni estremamente rilevanti, in grado di sviluppare le competenze migliori, attrarre i migliori talenti ed effettuare investimenti a lungo termine» in modo da «proteggere, tutelare e sviluppare» quel risparmio privato che resta «un asset fondamentale per il Paese».
Nell’intervista concessa a Il Sole 24 ore - la prima dopo lungo tempo, il cui testo completo potete trovare nel quotidiamo in edicola oggi - Carreri lancia una nuova sfida per una stagione di fusioni e acquisizioni all’interno di un settore che attraversa una delicata fase di transizione dopo alcuni anni di sviluppo sostenuto. Un colloquio durante il quale si sono affrontati uno dopo l’altro temi quali l’impatto di Mifid 2, i nuovi interventi sui Pir e in cui, soprattutto, il numero uno di Anima passa in rassegna i partner per eventuali future operazioni: Arca, Kairos e soprattutto Mediobanca.
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