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Donnarumma: «Acea sarà leader nelle rinnovabili, nessun piano…

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Servizio |intervista all’AD

Donnarumma: «Acea sarà leader nelle rinnovabili, nessun piano di fusione con Ama»

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

Sulle rinnovabili, il traguardo è più che ambizioso: centrare già quest’anno i 50 megawatt acquisendo impianti fotovoltaici dal secondario e realizzandone di nuovi in grid parity per arrivare a 150 megawatt al 2022 in modo da collocarsi tra i primi operatori del settore con un investimento di 200 milioni. Senza tralasciare, guardando al core business, la possibilità di crescere per linee esterne in Italia «se dovesse capitare un’opportunità ghiotta perché la sfida forte di Acea adesso è diventare leader del mercato nazionale». Stefano Donnarumma, ad della società, traccia la rotta futura partendo dal nuovo piano strategico che alza da 3,1 a 4 miliardi gli investimenti previsti dal precedente, senza modificarne l’orizzonte quinquennale (2018-2022), e promette, già nel 2019, una cedola più ricca, a 0,75 euro per azione, con un ulteriore rialzo da qui al 2022. Lo fa, in questa intervista al Sole 24 Ore, in cui stoppa anche le voci di un possibile matrimonio con l’Ama per risolvere l’emergenza rifiuti di Roma. «Non c’è alcun progetto di integrazione». E, sull’inchiesta della procura di Roma in cui è indagato per una presunta corruzione, si mostra sereno: «Sono assolutamente estraneo ai fatti contestati».

Partiamo dal business. Siete interessati a operazioni di cessione di portafogli clienti nell’elettrico e nel gas come quella di Ascopiave. Ci sono dei target nel mirino?

Ascopiave non ci interessa, ma ci sono altre possibilità che si stanno affacciando sul mercato e che stiamo iniziando a valutare. Un’azienda come Acea che vanta 1,4-1,5 milioni di clienti non punta però su piccole operazioni, ma su target considerevoli.

Si continua a parlare di un vostro matrimonio con Ama per salvare l’azienda. Conferma le voci?

Non c’è alcun progetto di integrazione con Ama. Rimane il nostro interesse sul territorio laziale come sugli altri per la realizzazione di impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti, anche a supporto delle esigenze della capitale, con l’obiettivo di superare i 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti trattati al 2022. E lo faremo anche con M&A nel trattamento e riciclo della plastica dove siamo in trattativa per l’acquisizione di un impianto di questo tipo.

Per sostenere la vostra crescita, emetterete un nuovo bond?

In questo momento non abbiamo necessità di finanziamento, abbiamo una struttura finanziaria solida e un rapporto tra indebitamento ed Ebitda che rimarrà sotto i 3x per l’intero piano. Ma siamo in accelerazione e stiamo guardando a dei progetti di M&A perciò, a seconda delle opportunità che arrivano, potremmo valutare un nuovo bond entro l’anno cercando di cogliere il momento più opportuno e le migliori condizioni possibili.

Nella vendita dell’energia, molti competitor stanno ormai diversificando l’offerta al di là della commodity. Lo farete anche voi?

Ci prepariamo a una forte spinta commerciale che vedrà l’avvio, nei prossimi mesi, di importanti campagne pubblicitarie e abbiamo incrementato il peso dei canali di comunicazione, inclusi quelli social. E anche noi lanceremo nuovi servizi a valore aggiunto, che commercializzeremo già dalla fine dell’anno, collegati ai sistemi assicurativi e a quelli termici.

Utilitalia stima un pesante impatto per Acea fino al delisting, se il Ddl Daga, all’esame delle Camere, che riforma il comparto idrico, andrà in porto. È preoccupato?

Non ho timori e credo che il Ddl stia vivendo un percorso di modificazione, come si vede anche dagli emendamenti in discussione, e che approderà a una legge sicuramente diversa dal testo di partenza. E l’approdo finale non potrà non considerare l’assoluta necessità di salvaguardare la durata delle concessioni esistenti.

Avete consolidato integralmente l’azienda idrica campana Gori, ma il settore resta frammentato. C’è spazio per ulteriori aggregazioni?

Abbiamo altre operazioni allo studio che potrebbero arrivare entro l’anno. Sono dossier nelle Regioni in cui siamo già presenti (Lazio, Campania, Toscana, Umbria e Abruzzo, ndr) dove potrebbero esserci altri consolidamenti che ci vedrebbero impegnati a sostenere il territorio in piani più sfidanti di investimento.

Con l’acquisizione di Pescara Gas, siete entrati anche nella distribuzione gas. Rileverete altre società?

Stiamo già discutendo con potenziali partner di nuove possibili acquisizioni che potrebbero anche avvenire nei prossimi mesi e che sono correlate alla nostra presenza sul territorio. Il nostro obiettivo è arrivare a 200mila punti di riconsegna che vuol dire essere tra i primi operatori del mercato italiano. Naturalmente auspichiamo nell’avvio delle gare perché noi possiamo parteciparvi anche senza possedere nulla nell’Atem (gli ambiti territoriali, ndr) di riferimento.

Le gare, però, sono al palo.

È vero, ma il sistema della distribuzione gas ha comunque un futuro abbastanza garantito per i prossimi 20-25 anni e quindi non ci si deve spaventare per un ulteriore anno di ritardo perché queste gare dovranno comunque essere espletate per legge.

Crescerete anche all’estero?

Stiamo partecipando ad alcune gare per installare i contatori digitali nel Sud e nel Centro-America e puntiamo a vendere il nostro know-how per la progettazione delle reti idriche nel Far East e nei Paesi balcanici.

Veniamo all’inchiesta della procura di Roma in cui è indagato: l’accusa è che dietro due sponsorizzazioni fatte dalla società per i concerti di Natale 2017 e 2018 ci sia una presunta corruzione. Cosa risponde?

Sono stati forniti, in questi giorni, all’autorità giudiziaria, tutti i chiarimenti necessari, anche di natura documentale, da cui emerge la mia assoluta estraneità rispetto alla decisione e alla successiva stipula dei contratti oggetto di indagine. A conferma dell’assoluta tranquillità sul mio operato, ho formalmente chiesto alla presidenza di attivare tutte le verifiche necessarie e opportune sulle attività riconducibili alla questione. 

È stato ascoltato dai magistrati?

No, ma i miei legali hanno rappresentato agli inquirenti la mia più ampia disponibilità anche ad essere sentito essendo persuaso di aver sempre operato correttamente. Nutro totale fiducia verso la magistratura e sono convinto che la mia posizione possa essere chiarita nei tempi più brevi.

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