Sampdoria, Roma, Milan e chi altro in futuro. La Serie A, con alcuni dei club più rappresentativi, si prepara ad un riassetto azionario delle proprietà di diverse squadre in un arco temporale di medio periodo. Non è un processo imminente, ma secondo gli addetti ai lavori nel giro di uno-due anni molti dei club del massimo campionato italiano potrebbe avere nuovi soci di maggioranza.
Il dossier più “caldo” resta quello della Sampdoria. Le trattative tra il consorzio acquirente e i consulenti del presidente Massimo Ferrero stanno proseguendo. Quest’ultimo continua a negare l'interesse nei confronti della sua società ed in particolare si è soffermato sulla figura di Vialli facendo ironia: “Ho intenzione di contattare un'agenzia di spettacolo: devono trovarmi un sosia di Vialli, così lo porto a Genova”. Ma l’operazione è già strutturata e ora le discussioni sarebbero soltanto sul prezzo che potrebbe essere leggermente aumentato rispetto a quanto preventivato qualche settimana fa.
Nel dettaglio verrebbe costituita una newco, una società veicolo inglese, della quale farebbero parte i milionari James Gerard Dinan, fondatore del gruppo finanziario York, e Alex Knaster, il fondatore di Pamplona. Nella newco inglese investirebbero anche Gianluca Vialli e Fausto Zanetton, fondatore assieme all’ex campione di Sampdoria e Juventus della piattaforma di crowfunding Tifosy. Zanetton ha un passato in grande banche d'affari a Londra: ha lavorato infatti in Morgan Stanley e Goldman Sachs occupandosi del settore Tmt, cioè technology, media, telecom, area che dunque ben si adatta per l’investimento potenziale nella Sampdoria.
Nel caso l’offerta di quest’ultimo consorzio non dovesse andare a buon fine, c’è un altro gruppo in lizza: il fondo Ufp Aquilor Capital, che tuttavia non ha ancora realizzato una due diligence.
Se poi si guarda a un altro top-club del campionato italiano, cioè la Roma, da tempo circolano oltreoceano indiscrezioni sulle incertezze del presidente James Pallotta a tenere (o meno) il club giallorosso. Pesano anche le lungaggini burocratiche (e giudiziarie) che stanno complicando la costruzione dello stadio, anche se proprio in queste ore la sindaca Virginia Raggi ha confermato che lo stadio si farà. Per ora James Pallotta starebbe tenendo duro ed è vicino a concludere un accordo con il gruppo delle costruzioni friulano Rizzani de Eccher per la realizzazione della nuova struttura. In ogni caso sembra che la sua avventura come azionista e presidente del club sia vicina a una conclusione nel medio periodo. Con il progetto stadio in fase di avanzamento, l’uomo d’affari americano potrebbe vendere meglio il club a qualche gruppo estero.
Stesso discorso che vale per il Milan e per l’azionista Elliott. Il fondo americano non venderà nel breve periodo, tranne che non arrivi un’offerta a cui sia impossibile dire di no. Qualche settimana fa tra banche d’affari londinesi circolava l’indiscrezione che la valutazione del Milan a cui guarda Elliott con progetto stadio annesso e sulla base di alcune recenti transazioni su top-club del calcio, potrebbe essere attorno ai 900 milioni di euro. Cifra in ogni caso futuribile e che non sembra oggi d’attualità.
Il progetto stadio, con il benestare sia del Milan sia dell'Inter, intanto avanza ed è in corso la dialettica con il Comune di Milano. Potrebbe essere necessario un finanziamento di almeno 600-700 milioni di euro e a portarlo avanti è Goldman Sachs, la banca d’affari americana già coinvolta sul piano della Roma. Goldman, se le discussioni con il Comune saranno positive, potrà poi andare a sindacare il prestito con altre banche. A metà maggio è previsto un incontro con il sindaco Giuseppe Sala. In ogni caso l’obiettivo è mantenere una concessione di 99 anni sul terreno, pur avendo lo stadio di proprietà.
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