Paolo Basilico lascia la guida della boutique di investimento Kairos. Il fondatore passa il testimone a Fabio Bariletti,
che sarà il nuovo amministratore delegato della società a partire già dal prossimo 16 aprile. Questa mattina l’annuncio, fatto
da Julius Baer, che controlla il 100% di Kairos. Bariletti , quindi, assumerà la guida di Kairos Investment Management e Kairos
Partners sgr (Kairos). «Bariletti è stato designato come mio successore da tempo. Abbiamo costruito un business solido e unico,
che lascio in mani capaci. La scelta di fare un passo indietro non è stata una decisione facile, ma credo che il timing sia
giusto per me personsalmente e per la società» ha commentato Basilico, che resterà advisor del gruppo.
Fabio Bariletti è in Kairos da circa 20 anni e ha sviluppato il business del multi management ed è attualmente ceo della branch di Londra, specializzata sui fondi alternativi single manager e multi manager.
«Da parte di Julius Baer ringrazio Paolo Basilico per la partnership con Kairos, iniziata nel 2013, con l'iniziale acquisizione di una quota di minoranza. Sotto la guida di Bariletti Kairos continuerà il suo lavoro con i clienti e il management offrendo prodotti distintivi. Insieme lavoreremo per assicurare prosperità a Kairos nel futuro” ha dichiarato Bernhard Hodler, ceo di Julius Baer.
Il futuro di Kairos
Intanto verso fine marzo scorso si erano intensificate le voci di un’accelerazione da parte di Julis Baer per la cessione
di Kairos. Dopo aver inviato i teaser a oltre una ventina di soggetti, dovranno essere raccolte le manifestazioni d'interesse.
Al lavoro è l'advisor Goldman Sachs. Il prezzo richiesto sarebbe attorno ai 400 milioni di euro, secondo quanto riportato
dal Sole 24 Ore
Julius Baer è entrata progressivamente nella compagine azionaria fino a prendere il controllotra il 2017 e il 2018. Però l’anno scorso la banca svizzera ha mutato la sua strategia e ha deciso di cedere alcune attività nell'asset management, fra cui proprio Kairos. L’operazione si presta più a una soluzione di tipo strategico, quindi con l'acquisto da parte di un altro gruppo attivo nel risparmio e negli investimenti, piuttosto che a un’opzione finanziaria, con la discesa in campo di un fondo di private equity. La transazione si preannuncia poi complessa sul lato delle trattative, in quanto l'acquirente dovrà essere gradito al management storico del gruppo, che custodisce le relazioni con la clientela.
Tra i gruppi più attivi sul dossier ci sarebbe per ora Mediobanca. Quello di piazzetta Cuccia sarebbe al momento un interesse solo potenziale, che potrebbe avere senso per il percorso di crescita nel wealth management che la banca ha ora in corso.
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