Andamento titoli
Vedi altroChiusura positiva per i listini del Vecchio continente che guardano ai buoni dati sul lavoro Usa e tirano un sospiro di sollievo dopo l’accordo sul rinvio della Brexit fino al 31 ottobre, scongiurando un’uscita disordinata di Londra dall’Unione europea. Proprio la piazza londinese, però, è stata la peggiore chiudendo in rosso (-0,05%) sulla prospettiva di una paralisi politica protratta per altri lunghi mesi. Milano ha più volte cambiato la direzione di marcia, chiudendo invariata +0,06%, mentre lo spread è sceso a 251,7 punti. A far da traino sono state le banche, che nel pomeriggio hanno rialzato la testa a partire daUnicredit (+0,5%). Sono state ben comprate anche le azioni del lusso, sulla scia della buona performance di Lvmh, premiata per i conti del primo trimestre. Salvatore Ferragamo è salita del 4,38%.
Listini attenti a politiche monetarie e commercio internazionale
Le Borse europee hanno beneficiato delle indicazioni fornite dalle banche centrali sulla politica monetaria. La vigilia la
Bce ha confermato che i tassi rimarranno attorno allo zero fino alla fine dell’anno, mentre le minute della Federal Reserve
hanno svelato che la maggior parte dei membri del Fomc ritengono che l’andamento dell’economia Usa e il cotesto internazionale
spingano l’istituto a mantenere stabili i tassi per il resto del 2019. Intanto sul fronte della Brexit i dirigenti europei
e il primo ministro britannico, Theresa May, hanno deciso di trattare fino al prossimo 31 ottobre per evitare lo spettro di
un'uscita senza accordo. Sul fronte del commercio internazionale, il segretario americano al Tesoro, Steven Mnuchin, ha detto
che non sono state fissate date per un accordo con la Cina. Invece il presidente, Donald Trump, è tornato a puntare l’indice
sui rapporti con l’Unione europea, «che devono essere cambiati». Nei giorni scorsi Trump aveva minacciato di imporre 11 miliardi di dollari di dazi sulle merci
europee. Intanto negli States è stato annunciato che le richieste di sussidio alla disoccupazione sono crollate ai minimi
dal 1969.
Prysmianin retromarcia dopo annuncio rinvio assemblea
E' stata però Prysmian (-8,19%) a catalizzare l'attenzione di Piazza Affari, all’indomani dell’annuncio che i ritardi nella riparazione del cavo
WesternLink, quello che collega la Scozia al Galles, peseranno per 60-80 milioni di euro sull'ebitda adjusted del 2018. La
società ha deciso di rinviare anche l'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio. Prysmian, comunque, ha indicato
che la riparazione sarà completata entro fine maggio. Come se non bastasse, però, ha anche deciso di tenere conto delle recenti
richieste di risarcimento danni pervenute da taluni clienti conseguenti alla decisione dell`aprile 2014 della CE per presunte
condotte anticoncorrenziali. I titoli hanno perso l'8,19% e così hanno ampliato le perdite da inizio anno all'8,5%, nonostante
il rialzo della Borsa.
Realizzi su Saipem, sotto la lente Unicredit
Sono andate male leSaipem (-2,7%), risentendo del giudizio negativo di Jefferies che ha dato il là alle prese di beneficio dopo il rally registrato
dalle quotazioni da inizio anno e pari a circa il 40%. Unicredit ha guadagnato mezzo punto percentuale nel giorno dell’assemblea dei soci e soprattutto nel giorno in cui è emerso che l’istituto è oggetto di un'indagine della Commissione europea riguardante presunte violazioni della normativa antitrust in relazione a titoli di Stato europei su alcuni periodi compresi
tra il 2007 e il 2012 da parte di una delle controllate. La notizia ha fatto sbandare le azioni, che si sono riprese a metà
giornata beneficiando anche delle parole del numero uno, Jean Pierre Mustier, che ha commentato «tanto rumore per niente».
Il manager ha inoltre gettato acqua sul fuoco anche sulle supposizioni di aggregazioni transfontaliere. «Il nostro piano è
basato su presupposti organici. Abbiamo sempre detto che l'Europa ha bisogno di banche più grandi, ma anche che le combinazioni
sono molto difficili e la loro probabilità è molto bassa, quindi non trattenete il respiro», ha detto nel corso dell’assemblea.
Mediobanca ha guadagnato l'1,4% dopo l’annuncio dell’acquisizione del 66% di Messier Maris & Associés, una delle tre principali boutique
di Corporate Finance francesi. La transazione, pagata interamente in azioni della banca, consentirà al gruppo guidato da Alberto
Nagel di aumentare dell’8% le commissioni di gruppo.
Juventus in rialzo, sugli scudi il lusso sulla scia della francese Lvmh
Hanno chiuso in rialzo dello 0,9% anche le azioni della Juventus Fc, dopo una partenza negativa provocata dal pareggio di ieri sera per 1-1 sul campo dell'Ajax, nell'andata dei quarti di finale
di Champions League. Il ritorno è fissato martedì prossimo a Torino. Sono andate bene le azioni del lusso, sulla scia della
buona performance del colosso francese Lvmh (+4,6%), che ieri ha pubblicato a mercati chiusi conti trimestrali superiori alle attese e archiviati con ricavi pari a 12,5
miliardi di euro, in rialzo del 16%. La crescita a livello organico è stata dell'11%, rispetto allo stesso periodo del 2018.
A Piazza Affari si sono distinte le Moncler (+1,7%) e le Salvatore Ferragamo(+4,38%).
Mediaset al palo, in volata Banca Mps
Fuori dal paniere principale, sono rimaste al palo le Mediaset, nonostante il presidente della società, Fedele Confalonieri, abbia detto «Si lavora», a proposito di una eventuale ipotesi
di integrazione del Biscione con l'operatore televisivo tedesco Prosieben Sat 1. Il manager ha anche preannunciato che il
primo trimestre è andato «abbastanza bene, non ci lamentiamo».
Banca Mpsè salita dell'8,5% nel giorno dell’assemblea dei soci, durante la quale il ceo, Marco Morelli, ha affermato che Monte dei Paschi valuta in cda «prospettive di scenari su aggregazioni o diversificazioni dimensionali», anche se poi «spetta all'azionista di riferimento verificare se possano esserci», ha precisato.
A Parigi bene anche Kering eed EssilorLuxottica
Nel resto d'Europa Parigi è stata la migliore con un progresso dello 0,66%. Oltre a Lvmh sono state gettonate leKering (+2,2%) e le Essilorluxotticaa (+1,94%). Quest'ultime hanno beneficiato sia della buona performance del lusso, sia della revisione al rialzo del giudizio
da parte di Citi (da 'Sell' a 'Neutral'). La banca d'affari ha commentato che un primo trimestre particolarmente soleggiato
in Europa potrebbe avere spinto le vendite di occhiali da sole.
La sterlina non reagisce al rinvio Brexit, giù il petrolio
Sul fronte dei cambi, la sterlina ha reagito senza scossoni all'accordo tra Ue e Regno Unito, rimanendo in area 0,86 contro euro, mentre il dollaro è a 1,3089
sterline. L'euro è inoltre scambiato a 1,1272 dollari (da 1,1265 ieri sera) e a 125,64 yen, mentre il biglietto verde è scambiato a 125,64
contro yen. Le prospettive di un rallentamento dell'economia globale stanno pesando sul petrolio: il Wti, contratto con consegna a maggio, è scambiato a 63,77 dollari al barile (-1,3%).
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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