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Salini Impregilo verso aumento di capitale per Astaldi e progetto Italia

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Salini Impregilo verso aumento di capitale per Astaldi e progetto Italia

Pietro Salini, amministratore delegato del gruppo Salini Impregilo
Pietro Salini, amministratore delegato del gruppo Salini Impregilo
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Salini Impregilo sta studiando un aumento di capitale per rilevare Astaldi nell'ambito del più ampio Progetto Italia. È quanto ha dichiarato l'ad del gruppo Pietro Salini rispondendo alle domande dei soci in assemblea. «Astaldi ha una struttura di patrimonio debole che va risolta con aumento di capitale (da 225 milioni) – ha sottolineato – In questo contesto stiamo cercando di portare avanti un progetto in cui sarà richiesto un aumento anche su Salini Impregilo, un'operazione che sarà funzionale a comprare anche rami industriali di altre aziende. Amalgamando il tutto si creerà un gruppo più forte e redditizio: è il senso del Progetto Italia, cioè l'inizio di un percorso in cui lavoreremo sulla nostra dimensione, cosa che permetterà di distribuire il rischio e spalmare le spese generali. Però in quest'ottica serve anche il supporto del sistema finanziario, dei bondholder e dei soci».

«Il Progetto Italia è il vero disegno del futuro della nostra azienda, cioè la dimensione. È l'inizio di un percorso molto più ampio che richiede di raggiungere una dimensione critica che altri competitor, in giro per il mondo, hanno già raggiunto. Basti pensare che oggi a livello globale siamo 14esimi», ha anche precisato Salini. «Siamo il primo gruppo industriale privato italiano ma siamo piccolissimi rispetto a tanti altri player mondiali, soprattutto nel nostro settore che è di rischio e dove serve la scala. – ha aggiunto – Inoltre, siamo l'unico player italiano delle costruzioni che non vive un momento di difficoltà: questo ci può inorgoglire ma comunque deve farci riflettere, perché restiamo piccoli ed esposti ai venti della congiuntura».

Proprio in questo contesto, Progetto Italia è un'occasione per rilanciare un settore, salvaguardare posti di lavoro e valorizzare le grandi competenze già presenti all'interno della nostra azienda, ha concluso Salini.

«Su Panama ci aspettiamo solo fattori positivi dal punto di vista finanziario quando verranno prese le decisioni che ci riguardano». Così Pietro Salini rispondendo alle domande dei soci riguardo alla disputa sui lavori svolti per il Canale di Panama. «L'esborso che abbiamo sostenuto nel primo trimestre di quest'anno è stato per pagare upfront la restituzione degli anticipi dovuti», ha precisato il manager.

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