La più grande banca danese, la Danske Bank, soffre in Borsa dopo i dati trimestrali che risentono dello scandalo di riciclaggio di denaro che gli ha fruttato diverse indagini e ha pesato sul trimestre. Il titolo è in calo del 9,23% a 118,50 corone danesi. L'utile netto dei primi tre mesi dell'anno è stato pari a 2,8 miliardi di corone (374 milioni di euro), con una contrazione del 36% rispetto all'anno precedente. Il margine di interesse è sceso del 7%, mentre i costi operativi sono aumentati del 9% a seguito degli investimenti proprio per la lotta al riciclaggio. Per il 2019, la banca ha lanciato un allarme utili e ora si aspetta un utile netto inferiore rispetto all'anno precedente.
Danske Bank ha perso 8.500 clienti in Danimarca, sommati ai 9.900 rimasti del trimestre precedente, nonostante le misure adottate per riguadagnare la fiducia pubblica e di mercato dopo le rivelazioni di riciclaggio di denaro nella sua controllata estone. L'uscita dei clienti è circoscritta al mercato della Danimarca. In tutto il mondo, l'istituto ha 2,8 milioni di clienti. Circa 200 miliardi di euro, la maggior parte dei quali considerati sospetti, sono passati attraverso il 2007 e il 2015 attraverso i conti di 15.000 clienti non residenti in Estonia. Queste transazioni sono coperte da diverse inchieste in Danimarca, a Bruxelles, Londra, Francia e Stati Uniti. A febbraio, la Danske Bank ha annunciato la chiusura delle attività nei Paesi baltici e in Russia.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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