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Carige, i commissari: «Nessuna ipotesi di dimezzare i dipendenti»

I tre commissari di Carige, Fabio Innocenzi, Raffaele Lener, Pietro Modiano, rompono il silenzio post piano industriale, imposto dall’inizio dei negoziati con soggetti terzi e dagli obblighi di riservatezza e scrivono ai 4mila lavoratori. «Le indiscrezioni di queste ultime ore sono del tutto infondate e in quanto tali inutilmente allarmistiche. Non è vero infatti che siano in discussione progetti di trasformare Carige in una boutique finanziaria e/o di dimezzarne i dipendenti». Intanto i lavoratori sono pronti per il presidio di venerdì in piazza De Ferrari a Genova e per l’incontro di lunedì 6 maggio con i vertici della banca. Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni annuncia che «il sindacato prenderà unitariamente una dura posizione».

Negli ultimi giorni si sta scoprendo sempre meglio l’altro scoglio difficile che la banca dovrà affrontare, quello dei suoi lavoratori. I commissari, con la loro lettera di ieri, sembrano lasciar intendere di non essere disposti a gestire un piano lacrime e sangue e di considerare validi i numeri presentati con il piano che prevedeva 1.250 uscite e 200 assunzioni. Nelle 1.250 uscite sono comprese anche le 450 previste per il 2019 dall’ultimo accordo sindacale, quello del 2016. Fonti vicine a Blackrock, che non ha mai rilasciato dichiarazioni ufficiali, spiegano l’interesse a investire attraverso un fondo che potrebbe prevedere il coinvolgimento di Blackrock per la goodbank. La “nuova Carige”, però, dovrebbe essere tecnologicamente innovativa e con una struttura snella.

Intanto, rassicurazioni sulle intenzioni del Fondo interbancario di tutela dei depositi arrivano da Intesa Sanpaolo, che detiene, tramite lo Schema volontario del Fitd, il 25,29% del prestito obbligazionario convertibile da 320 milioni emesso da Carige nel novembre 2018. «Risulta che l’operazione proposta da Blackrock - ha spiegato Carlo Messina, ceo di Intesa - sia coerente col piano di riassetto e rilancio predisposto dai commissari, che consente allo Schema di partecipare all’aumento di capitale del piano, tramite conversione del prestito obbligazionario».

E ha escluso ulteriori coinvolgimenti di Intesa nell’operazione. Le parole di Messina paiono confermare l’accordo che sarebbe stato raggiunto da Fitd e Blackrock sull’obbligazione. Il 6 maggio il consiglio del Fondo si riunirà per dare il via libera all’operazione che dovrà poi essere esaminata dall’assemblea del Fitd, probabilmente il 14 maggio. Entro il 17, infatti, l’offerta vincolante per Carige dovrebbe arrivare ai commissari. Questo aprirebbe la strada all’assemblea dei soci di Carige che potrebbe tenersi entro fine giugno. Ma sul piano pesa l’incognita di Malacalza Investimenti, azionista di riferimento di Carige, che ancora non si è pronunciato. Non è detto che tutto proceda in maniera spedita come ora sembra prospettarsi. Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra Malacalza e i commissari. Da dirimere anche la questione della governance di Carige dopo l’aumento di capitale, che potrebbe essere di 700-720 milioni. Il Fitd non può avere il controllo e resta da capire, con l’aumento, come saranno gli equilibri tra Blackrock e Malacalza.

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