Andamento titoli
Vedi altroTenaris sotto pressione a Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti trimestrali e di un outlook giudicato più cauto del previsto. La società ha annunciato ieri in tarda serata di aver chiuso i primi tre mesi dell'esercizio con un utile netto di 243 milioni di dollari, in crescita del 3% rispetto allo stesso periodo del 2018. I ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili a 1,87 miliardi, con ebitda a 390 milioni (+10%) e utile operativo a 259 milioni (+22%). L'utile per azione si è attestato o 0,21 dollari contro 0,20 nel primo trimestre dello scorso anno. L'ebitda è pari al 20,9% del fatturato, mentre la marginalità dell'utile netto e' del 13%. A fine marzo la posizione finanziaria netta era positiva per 766 milioni di dollari contro 485 milioni un anno prima.
Quanto alle prospettive per i prossimi mesi, «dopo una performance solida nel primo trimestre», Tenaris si aspetta «di consolidare le vendite attorno a questo livello nel prossimo trimestre e di mantenere i margini a livelli simili a quelli dello scorso anno». Con un livello stabile di ricavi, e limitate necessità di investimenti di capitale, conclude la società, «dovremmo continuare a generare un robusto flusso di cassa libero durante l'anno». I conti del trimestre, notano gli analisti di Equita, sono lievemente inferiori alle previsioni a livello operativo, anche se il cash flow è superiore alle attese. L'attenzione è però soprattutto sull'outlook relativo al secondo trimestre, giudicato più cauto del previsto. «Tenaris si aspetta un fatturato nel secondo trimestre in linea con il primo, con margini simili a quelli dello scorso anno (20,1%)», notano gli esperti di Equita, spiegando che «l'indicazione implica un ebitda di 376 milioni di dollari (-4% congiunturale) contro un consensus di 414 milioni». «Per raggiungere la nostra stima per l'intero esercizio di 1,6 miliardi (il consensus è più ottimista a 1,66 miliardi - proseguono gli analisti - è ora necessario un ebitda del secondo semestre superiore a quello del prima, contro una precedente attesa di relativa stabilità».
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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