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St sprofonda in coda al Ftse Mib con dazi e rischio indagine su Apple

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L'Analisi |MIcrochip

St sprofonda in coda al Ftse Mib con dazi e rischio indagine su Apple

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Inizio settimana da dimenticare perStmicroelectronics che, con un ribasso attorno al 5%, è in fondo al FTSE MIB, comunque in forte calo. A pesare è da un lato il braccio di ferro tra Stati Uniti e Cina sul trade, dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato di aumentare i dazi fino al 25% su ampia parte delle importazioni cinesi se non sarà raggiunto un accordo con Pechino entro venerdì, e dall'altro il rischio che l'Unione Europea apra un'indagine formale antitrust nei confronti di Apple, dopo che Spotify ha accusato Cupertino di falsare il mercato con eccessive restrizioni sull'App Store, in particolare per quanto riguarda le commissioni chieste ai servizi di streaming.

Sul fronte dei dazi, è possibile che Trump stia cercando di mettere pressione sulla Cina per ottenere concessioni e accelerare i colloqui, lasciando intendere che l'aumento delle tariffe può essere contenuto se la Cina dovesse ammorbidire la sua posizione. «Tuttavia, le prospettive sono così complicate e imprevedibili che i partecipanti al mercato potrebbero scegliere di rimanere fuori dai giochi e attendere che la situazione si stabilizzi. Nel peggiore dei casi, una ripresa della guerra commerciale peserà sulla crescita economica della Cina, in particolare sulle esportazioni di prodotti elettronici», ha detto Margaret Yang, analista di Cmc Markets. Del resto se i dazi su beni cinesi per 200 miliardi di dollari salissero dall'attuale 10% al 25% e fossero imposti dazi al 25% su altri 325 miliardi di merci come ipotizzato da Trump, l'impatto economico per i produttori cinesi sarebbe enorme e la fiducia degli investitori sarebbe gravemente compromessa. Questo pesa su tutto il comparto semiconduttori: a Francoforte Infineon cede il 4,1% (per altro gli analisti di Equita hanno tagliato il rating sul titolo a «hold» e, alla luce del downgrade il titolo esce dalla selezione best picks e dal portafoglio), mentre a Madrid Asml arretra del 3,28%.

Per quanto riguarda invece il tema Apple, secondo il Financial Times, la Ue potrebbe avviare l'indagine nelle prossime settimane, gettando ulteriore benzina sul fuoco della guerra in corso per il controllo della musica in streaming. Spotify, che il mese scorso ha toccato i 100 milioni di utenti paganti, è leader del settore, ma deve fare i conti con la sempre più agguerrita concorrenza dei colossi tecnologici, come Apple e Amazon. Per questo, ha presentato un esposto alla Ue, sostenendo che Apple ha agito illegalmente, abusando imponendo eccessive restrizioni su App Store ai sui rivali che offrono servizi musicali in streaming, in modo da favorire il servizio Apple Music. In particolare, Spotify attacca le commissioni del 30% imposte a servizi in abbonamento venduti su App Store, appunto come quelli di streaming, e non ad altre app per esempio Uber.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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