Andamento titoli
Vedi altroLa persistente incertezza sull’esito dei negoziati commerciali fra Usa e Cina che riprenderanno giovedì a Washington dopo lo strappo dei giorni scorsi del presidente Donald Trump ha pesato anche oggi sull’andamento delle borse europee.
Dopo un avvio in territorio positivo grazie ad alcune solide trimestrali, Piazza Affari ha risentito come le altre piazze europee delle tensioni che rimbalzano da Oltreoceano dove Wall Street ha aperto in deciso calo e ha proseguito la discesa con ribassi superiori al 2 per cento per S&P 500, Dow Jones e Nasdaq. Wall Street ha poi chiuso la sua peggiore seduta dal 3 gennaio con il Dow Jonesin perdita dell’1,79%, il Nasdaq a -1,96% a 7.963,76 e S&P 500 a -1,65%.
Gli investitori hanno inoltre dovuto metabolizzare le nuove stime della Commissione Europea che ha certificato il rallentamento della crescita dell’eurozona sottolineando il prevalere dei rischi di peggioramento e ha abbassato le stime di crescita del pil italiano nel 2019 e allo 0,7% nel 2020. La commissione ha inoltre sottolineato come nel paese permangano gravi squilibri di bilancio.
Il Ftse Mib ha così chiuso in ribasso dello 0,89% ma peggio ancora hanno fatto Parigi(-1,6%), Francoforte (-1,58%) e Londra (-1,64%). A Milano hanno chiuso con pesanti ribassi FinecoBank (-7,45%), Intesa Sanpaolo (-2,07%) dopo i conti e Saipem (-4,1%) che ha risentito del nuovo ribasso del greggio mentre va registrata la performance stellare di Amplifon che ha guadagnato il 9,95% dopo i conti. Bene anche Ferrari (+3,89%) grazie a risultati trimestrali che hanno superato il consensus.
In Europa banche deboli. Su Milano pesano spread e petrolio in calo
Gli indici europei, dopo un tentativo di rialzo in avvio, hanno preso subito la via del ribasso e a Milano le vendite hanno
riguardato tutti i principali istituti, tra cui Banco Bpm (-4,25%) e Ubi Banca (-3,4%). La flessione del petrolio ha invece pesato sul settore energetico, a partire da Saipem (-4,1%) ed Eni (-2,57%). Nel resto d'Europa vanno bene i titoli delle tlc, con Cellnex che a Madrid vola in Borsa dopo aver annunciato l'acquisto
di 10,700 torri, di cui 2.200 in Italia da Iliad. La Borsa di Parigi saluta con un lieve rialzo i conti del primo trimestre
di EssilorLuxottica. Il livello dei prezzi, però, è distante dai circa 120 euro dello scorso novembre, dopo che la fusione tra Essilor e Luxottica
è diventata effettiva.
Trimestrali ok per Ferrari, Campari e Amplifon che chiude a +9,95%
Il listino milanese a inizio seduta è stato invece sostenuto da alcune trimestrali migliori delle attese, come Ferrari, Amplifon e Campari. Per la Rossa di Maranello i numeri del trimestre sono oltre le attese sia in termini di ricavi che di utile e
margini, il titolo viaggia vicino ai 125 euro con un rialzo superiore al 5%. Forte rialzo anche per Amplifon che è arrivato
a salire del 9%. In netto rialzo Juventus Fc, Diasorin e Azimut. Ben comprate le utility, restano indietro gli energetici in scia col petrolio. Pesano però sul listino milanese i titoli
bancari, tutti in rosso, con Intesa Sanpaolo che nei primi tre mesi ha registrato utili in calo rispetto all'anno scorso: le azioni sono passate in negativo e perdono
oltre un punto e mezzo subito dopo la diffusione dei dati. Vendite, come detto, su Finecobank, molto volatile per tutta la mattina, dopo che Unicredit e la controllata hanno approvato una serie di operazioni per portare il gruppo all'indipendenza, con la potenziale uscita
della banca di Gae Aulenti.
L'euro chiude sotto quota 1,12 dollari dopo pubblicazione stime Ue
Le stime economiche di primavera della Commissione europea hanno confermato le indiscrezioni della vigilia, con un ulteriore
riduzione del Pil italiano (a febbraio era atteso allo 0,2%). Intanto, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services,
sul fronte macro stamattina gli ordini industriali tedeschi di marzo hanno visto un rialzo sebbene inferiore alle attese.
Il ritorno in positivo è dovuto principalmente al rialzo degli ordini da parte dei paesi esteri (zona euro e non), mentre
sono crollati gli ordini domestici. L'euro è risalito brevemente sopra quota 1,12 dollari, per poi tornare sotto e chiudere a 1,1185.
Petrolio chiude in calo dopo i rialzi della vigilia
I prezzi del greggio hanno terminato in calo, dopo i rialzi della vigilia che hanno portato ieri il Brent sopra i 71 dollari al barile. In chiusura
a New York un barile di greggio Wti con consegna a luglio veniva scambiato a 61,23 dollari, in calo dell'1,57% rispetto all'ultima
rilevazione di ieri.
Spread chiude in rialzo a 262 punti
Chiusura in rialzo per lo spread BTp/Bund che ha accusato nella seduta il taglio delle stime della crescita italiana da parte della Commissione Ue. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005365165) e il titolo tedesco di pari scadenza, dopo un avvio stabile, ha terminato la seduta 262 punti base, dai 256 p.b. della vigilia. In leggero aumento anche il rendimento del BTp decennale benchmark che in chiusura viene indicato al 2,59% dal 2,58% del riferimento precedente.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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