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Commisso, il boss di Mediacom che vuole la Fiorentina (dopo averci…

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proprietario dei cosmos

Commisso, il boss di Mediacom che vuole la Fiorentina (dopo averci provato con Napoli e Milan)

Foto Ansa
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Rocco Commisso è ormai da oltre un anno al centro dei possibili riassetti azionari del calcio italiano. Si era informato per comprare il Napoli a inizio 2018, ha poi discusso a metà dello scorso anno per rilevare la Fiorentina senza arrivare a trovare un accordo sul prezzo con la famiglia Della Valle e, nell’estate scorsa, è salito agli onori della cronaca per il tentativo di acquisto del Milan. Rocco Commisso si ripresenta ora in Italia ed è a un passo dall’acquisto della Fiorentina: le pretese dei Della Valle secondo alcune fonti sarebbero scese (da 200 milioni di valutazione a meno di 130 milioni) e l’accordo sembra vicino. Molto dipenderà da quello che succederà nel fine settimana e se i Viola resteranno in Serie A o meno.

Ma chi è Rocco Commisso e perché da ormai due anni sta cercando di comprare un club di Serie A italiano? Ha 69 anni ed è fondatore del colosso dei servizi via cavo Mediacom. Non è nuovo a investimenti nel calcio: nel 2017 ha già acquistato una quota di maggioranza del club di calcio dei New York Cosmos, del quale è anche presidente.

Ha un patrimonio stimato da Forbes di 4,3 miliardi di dollari, è nato a Gioiosa Jonica (RC) il 25 novembre 1949 e nel 1962, appena dodicenne, emigrò in America con la famiglia quando il papà Giuseppe, falegname senza un soldo, decise di cercare fortuna negli Usa. Commisso ha studiato negli Usa e si è laureato alla Columbia University grazie a una borsa di studio: l'Università nel 2013 gli ha intitolato il proprio stadio di calcio per le molte donazioni.

Ha iniziato a lavorare nel mondo finanziario alla Bank of Canada e successivamente è stato per 9 anni il direttore finanziario di Cablevision, acquistata da Time Warner. Poi il grande salto imprenditoriale: ha fondato la sua Mediacom, che in poco tempo è riuscita a conquistare quote di mercato. Nel 2011 Mediacom ha lasciato la Borsa e Commisso ne ha acquisito il controllo totale, con l'87% delle quote.

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