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Axel Springer si prepara a dare l’addio alla Borsa dopo l’opa di Kkr

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L'Analisi |editoria

Axel Springer si prepara a dare l’addio alla Borsa dopo l’opa di Kkr

Axel Springer si prepara a dare l’addio alla Borsa di Francoforte, dopo che il fondo americano Kkr ha annunciato che lancerà un’offerta pubblica di acquisto sul colosso tedesco dell’editoria che controlla anche il noto giornale Bild oltre che Business Inside. I titoli si sono subito portati attorno a 63 euro, il prezzo proposto dagli americani.

Il fondo Usa ha valutato la società 6,8 miliardi di euro e ha dunque messo sul piatto 63 euro per azione, con un premio del 13% sulla chiusura di Borsa di ieri e del 40% circa sui valori di un mese fa, prima che emergessero le prime indiscrezioni sull’operazione. Si tratta di un’opa amichevole dal momento che è sostenuta dai più grandi azionisti del gruppo tedesco, ossia dalla vedova del fondatore, Friede Springer, che detiene il 42,6% delle azioni, e dal ceo Mathias Döpfner, con il 2,8% dei titoli. I due si asterranno dall’aderire all’opa, rimanendo alla guida dell’azienda, al fianco di Kkr. Non è invece dato sapere cosa faranno i nipoti di Axel Springer, Axel Sven e Ariane, che hanno una quota complessiva del 9,8%. La restante quota del 44,8% equivale al flottante e vale circa 3 miliardi di euro al prezzo offerto.

L’opa e l’ingresso di Kkr nel capitale di Axel Springer dovrebbe consentire al gruppo di proseguire nel percorso di trasformazione digitale intrapreso negli anni passati, in un momento critico per la società, con il ceo che nei giorni scorsi ha lanciato un profit warning sui conti di fine anno e su quelli del 2020. «Il nostro piano di crescita richiede significativi investimenti in persone, prodotti, tecnologie a marchi nei prossimi anni – ha spiegato Döpfner – Kkr è un partner focalizzato sul lungo termine che rispetta e supporta il nostro impegno per un giornalismo indipendente».

Se l’opa di Kkr andrà a buon fine, Axel Springer uscirà dalla Borsa di Francoforte, come ha già fatto negli anni passati l’editore tedesco Bertelsmann. L’offerta di Kkr è soggetta a una soglia minima di adesione del 20% e ad altre condizioni sugli investimenti futuri. L’azienda ha già indicato che nel 2020 l’Ebitda rettificato sarà significativamente più basso di quello del 2019.

Kkr non è nuovo al settore tedesco dei media. Insieme a Permira prese il controllo di ProSiebenSat.1 nel 2007 per poi uscire dall'investimento sette anni dopo, avendo ampliato l’offerta dell’emittente. Nel 2009 siglò una joint venture sui diritti della musica con Bertelsmann, a cui quattro anni dopo vendette la sua quota.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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