Andamento titoli
Vedi altroIn attesa che ripartano le gare per la distribuzione gas, rimaste per ora quasi tutte al palo, Italgas rafforza ulteriormente il suo impegno nel nuovo piano strategico, presentato oggi a Londra alla comunità finanziaria, portando
a 4,5 miliardi gli investimenti previsti da qui al 2025 (il 12,5% in più della passata strategia), cui si aggiungono altri
1,9 miliardi in rampa di lancio se si sbloccheranno le gare. E conferma, fino al 2020, la remunerazione ai soci annunciata
lo scorso anno, ai quali assicura una cedola in crescita del 4% annuo sul livello 2017 (0,208 euro) o, se superiore, pari al 60% dell'utile netto consolidato per azione. Una scelta che, già nell'ultimo
bilancio, ha dimostrato di pagare garantendo un dividendo in aumento del 12,5% sull'esercizio precedente, a 0,234 euro. «Questi
numeri posizionano Italgas - sottolinea l'ad Paolo Gallo - tra le principali realtà industriali del Paese che creano valore
per le comunità in cui operano e per gli investitori».
La sfida della digitalizzazione
Il grosso dello sforzo sarà assorbito, come nel piano precedente, dallo sviluppo e ammodernamento della rete su cui l’azienda è pronta a puntare quasi il 50% dello sforzo (2,1 miliardi), ma una fetta molto significativa sarà destinata all'innovazione tecnologica e alla digitalizzazione (un miliardo), nonché
al completamento del percorso di installazione degli smart meter (i contatori di ultima generazione) nel 2020, comunque in
anticipo rispetto ai tempi dettati dall'Autorità per l'energia per il mercato di massa (con l’azienda che, a oggi, ha già
sostituito il 65% dei misuratori tradizionali). Oltre la metà delle risorse sarà comunque dedicata a puntellare la svolta
digitale fortemente voluta dal ceo Gallo che porterà, tra l’altro, a rinnovare i vecchi impianti di regolazione con nuovi
dispositivi digitali e a dotare la rete di distribuzione di sensori e valvole telecontrollate per monitorarne costantemente
la performance e gestire gli asset da remoto.
La metanizzazione della Sardegna
Un capitolo importante del nuovo piano sarà poi rappresentato dalla sfida per la metanizzazione della Sardegna. Qui, anche
alla luce delle recenti acquisizioni (l'ultima formalizzata a fine dicembre), Italgas ha innalzato a 500 milioni (dai 400
milioni del precedente piano) gli investimenti messi in pista per l'isola dove ormai gestisce circa un terzo dei bacini d'utenza
ed è presente in tutti i capoluoghi di provincia. La società dovrà costruire oltre 60 nuove reti di distribuzione in dieci
bacini dopo aver già realizzato circa 160 chilometri di condotte con ricadute positive per il territorio anche in termini
di oltre 500 nuovi posti di lavoro nell'indotto.
Nuove acquisizioni nel mirino
Se le gare continueranno a tardare, l'azienda torinese è comunque intenzionata a proseguire la sua politica di piccole acquisizioni che l'ad ha avviato fin dal suo arrivo al timone del gruppo e che ha consentito a Italgas di mettere in cascina finora 4600 chilometri di rete e 190mila punti di riconsegna per una Rab complessiva (Regulatory asset base, il valore del capitale investito netto ai fini regolatori) pari a 335 milioni. Nel mirino della società ci sono altri 160mila punti di riconsegna, di cui 60 mila dovrebbero essere centrati già nel 2019, con Italgas che conta di chiudere l'anno facendo segnare ricavi per circa 1,2 miliardi, un Ebitda tra 840 e 860 milioni e un Ebit tra 460 e 480 milioni, mentre la Rab consolidata (incluse le operazioni di M&A) è attesa a 6,7 miliardi di euro. E dovrebbe crescere, nell'arco di piano, a un tasso medio annuo del 4,7% rispetto al livello del 2018 (6,4 miliardi) per arrivare a 8,9 miliardi nel 2025 e, con un ulteriore upgrade collegato alle gare, anche superare i 10 miliardi.
© Riproduzione riservata