Mentre Moby presenta i risultati della trimestrale, si muovono gli obbligazionisti del gruppo della “balena blu”. I bondholders secondo le indiscrezioni avrebbero infatti incaricato la banca d'affari Houlihan Lokey di affiancarli nei colloqui con la società (che fino a qualche settimana fa è stata assistita da Goldman Sachs) in relazione alle prossime scadenze del bond, che attualmente quota attorno ai 30 centesimi. Resta infatti sotto l'esame attento dei bondholders l'obbligazione da 300 milioni di euro con scadenza 2023 e interessi al 7,75%. Attualmente il bond Moby è in mano in gran parte a fondi internazionali ed a hedge fund: da Prudential, uno dei gruppi finanziari più esposti, fino all'hedge fund Cheyenne Capital e a York Capital. Il focus è sui prossimi mesi e sul rispetto di alcuni covenant.
Nel frattempo, il gruppo Moby ha chiuso i primi tre mesi del 2019 con una perdita netta di 17,1 milioni di euro. Il risultato della gestione corrente sarebbe stato peggiore se non ci fossero state due operazioni straordinarie: cioè plusvalenze per 14,6 milioni di euro grazie alla cessione di un paio di navi (Aurelia e Hartmut Puschmann).
Qualche nota positiva arriva per la “balena blu” sul fronte del giro d'affari, visto che viene superata quota 100 milioni di giro d'affari, in miglioramento sul 2018. I ricavi nel trimestre raggiungono quota 102,2 milioni (+12,9% rispetto allo stesso periodo del l'anno passato) con un Ebitda positivo per 20,1 milioni (in miglioramento rispetto ai -15,6 milioni del primo trimestre 2018). I miglioramenti arrivano anche dal mercato siciliano, dove è stato registrato un incremento dei ricavi da 7,4 a 17,7 milioni. Per quanto riguarda la tipologia delle entrate sono saliti i ricavi del traffico merci (+8,5 milioni), mentre sono scesi quelli derivanti dal trasporto passeggeri e auto (-2%).
Ci sono poi da segnalare alcuni passaggi della trimestrale. C'è stata un'operazione con parti correlate visto che c'è stato il noleggio di due nuove navi (la Maria Grazia Onorato e la Alf Pollak prese in sub-charter dalla Fratelli Onorato Armatori e costate 4,6 milioni), che ha fatto accrescere i costi di 3 milioni. Tuttavia il successivo noleggio di una delle due navi a terzi ha contribuito a far aumentare i ricavi di 4,6 milioni. C'è da dire che il gruppo ha sempre un forte assorbimento di cassa, sia per effetto della gestione sia per altre tematiche finanziarie.
Nella trimestrale viene dato ad esempio conto della rata rimborsata alle banche (per 55 milioni ). Infine, Moby, a fine aprile, non ha pagato la seconda rata dovuta a Tirrenia in Amministrazione Straordinaria (da 60 milioni) dopo non aver saldato anche la prima (da 55 milioni). Contro questi mancati pagamenti, è in corso una causa presso il tribunale di Roma con i commissari di Tirrenia in A.S. La prossima udienza sarà a fine giugno.
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