Andamento titoli
Vedi altroIn una giornata particolarmente brillante per le utility in tutta Europa (+2,5% lo stoxx di settore grazie al calo dei tassi sull'obbligazionario) e anche a Piazza Affari, brillano Hera e Ascopiave, che dopo la maxi partnership nel Nord Est annunciata ieri toccano entrambe i massimi storici. Hera è arriv ata a guadagnare oltre il 2% a 3,4 euro mentre Ascopiave, fuori dal listino principale, ha anche sfiorato il 5% a 3,81 euro. Da quando, a fine ottobre, la multiutility veneta ha avviato il riassetto (finalizzato a disimpegnarsi dal business della vendita diretta di elettricità e gas e a rafforzarsi sulle reti gas) il suo titolo ha recuperato in Borsa quasi il 50%.
A Hera i clienti veneti, ad Ascopiave le reti gas
Nel dettaglio, l'operazione annunciata ieri prevede una partnership commerciale tra Hera e Ascopiave, attraverso la joint venture EstEnergy, da oltre 1 milione di clienti con un valore complessivo della nuova realtà di 864,5 milioni di euro e con un Ebitda di 69 milioni. Così il gruppo Hera supera i 3 milioni di clienti energy, diventando la prima multiutility italiana sul retail. Il capitale di EstEnergy sarà detenuto al 52% da Hera e al 48% da Ascopiave. Nel contempo, Ascopiave cresce nella distribuzione gas di 188.000 contatori rilevandoli da Hera, diventando il primo operatore nel Nord-Est con 775.000 contatori gestiti e un Ebitda aggiunto di 15,9 milioni di euro, e riceve il 3,6% di Hera Comm, che è la società di vendita del gruppo bolognese in tutta Italia.
Positivi gli analisti: Ascopiave salirà ancora
Positive le reazione degli analisti. Equita alza a buy il giudizio di Ascopiave con target price a 4,4 euro (+20%) ed è hold su Hera (prezzo obiettivo 3,4 euro) sottolineando che la cessione clienti a Hera è avvenuta a condizioni molto favorevoli e che «aumentano le probabilità di business combination tra le due società in futuro». Inoltre, il broker sottolinea le due put concesse ad Ascopiave sul 48% di EstEnergy e sul 3,6% di Hera Comm «le consentirà di acquisire nei prossimi anni asset di distribuzione gas, finanziandoli progressivamente con l'esercizio delle opzioni». Mediobanca valuta Hera con outperform e target price a 3,6 euro e calcola come la compagnia bolognese, a valle dell'operazione, vedrà l'Ebtida aumentare del 4% (pari a 40 milioni circa) mentre il debito netto salirà di 475 milioni, del 20% circa) restando comunque sotto le tre volte rispetto ai margini lordi. «Il vero valore della transazione per Hera si vedrà da come riuscirà a estrarre sinergie attraverso il cross selling e le efficienze operative», sottolineano gli analisti di Piazzetta Cuccia.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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