Andamento titoli
Vedi altroSettimana positiva per Piazza Affari (+3,8% il FTSE MIB) e per le principali Borse europee (+1,6% lo Stoxx 600) dopo i toni accomodanti della Fed che, di fatto, ha aperto la strada a un taglio dei tassi d'interesse in tempi abbastanza ravvicinati. A dare una mano ai listini sono soprattutto le spinte del presidente della Bce Mario Draghi sulla possibilità di nuovi stimoli monetari per sostenere l’economia europea. Tutto questo per la Borsa di Milano si è tradotto in un deciso calo dello spread di oltre 13 punti nel giro di una settimana. Un raffreddamento nella percezione del rischio Paese che ha portato il guadagno del Ftse Mib a +16,7% da inizio anno, subito in scia a Cac di Parigi e Dax di Francoforte (i migliori listini del 2019, entrambi con un rialzo del 16,9%). La regina della settimana a Milano è stata Telecom Italia (+9,3%) dopo l'apertura ufficiale, tramite la firma di un accordo di riservatezza, del negoziato con Open Fiber e Cdp sulla rete unica. Una mossa che potrebbe segnare in prospettiva anche la pax tra i due azionisti di peso, Vivendi e il fondo americano Elliott. Salgono sul podio milanese dei titoli più acquistati anche Banca Generali (+9,1%) e Banco Bpm (+8,4%). Sul fondo della classifica settimane, invece, finisce invece la Juventus Fc (-4,1%), segno che l’arrivo di Maurizio Sarri come nuovo allenatore del club non riesce, per il momento, a scaldare il cuore degli investitori. Sul listino principale hanno perso terreno anche Buzzi Unicem (-1,9%) e Diasorin (-1%).
Nell'ultima seduta il Ftse Mib sopra la parità (+0,13%) al traino del Dj
Venerdì, d'altra parte, le Borse europee hanno chiuso in recupero, e addirittura in lieve rialzo per Piazza Affari (+0,13%
il FTSE MIB), al termine di una giornata dominata dalla cautela sulla scia dei timori scatenati dall’abbattimento ieri da parte iraniana
di un drone americano. Gli altri principali listini continentali hanno chiuso in lieve ribasso. A permettere agli indici europei
di risalire la china è stata la spinta giunta da oltre Atlantico dove il Dow Jones, nonostante un avvio in rosso, è riuscito
a imboccare la strada dei rialzi sfidando anche il temuto appuntamento con le quattro streghe, ovvero la scadenza contemporanea
di opzioni indici e titoli, e di future sugli indici e sui titoli. Salvo un'improvvisa battuta d'arresto, il Dow si avvia
a battere il record di 26.828,39 punti del 3 ottobre. Sul fronte europeo hanno tenuto banco le nuove indagini macroeconomiche
che sembrano indicare un miglioramento dell'attività economica come testimoniato dagli indici Markit sulle stime dei responsabili
acquisti delle aziende manifatturiere e dei servizi. A Milano giornata positiva per Telecom (+3,45%) e per il settore bancario
che continua a beneficiare del deciso restringimento dello spread. Male invece Atlantia (-4,31%).
Ko per Atlantia dopo riforma calcolo pedaggi, bene settore energia
A Piazza Affari hanno chiuso in rialzo Tenaris (+1,06%), Eni (+1,73%) e Prysmian (+1,14%) mentre hanno chiuso in discesa le società autostradali (Atlantia a -4,31%, e Sias a -2,21%) dopo la delibera dell'Autorità dei trasporti che introduce il nuovo sistema tariffario per le concessioni autostradali.
A questo riguardo Confindustria auspica in un comunicato che si apra un confronto tra Governo e concessionarie per verificare
costruttivamente l’applicazione delle delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti e definire tempi più ragionevoli
di adeguamento di piani economico-finanziari per loro natura estremamente complessi e impegnativi.
Tim festeggia con un +3,45% avvio negoziato su rete con Open Fiber
Telecom Italia ha salutato con un rialzo del 3,45% l'avvio del negoziato su rete con Open Fiber. Ieri sera, Timha annunciato la firma di
un accordo di confidenzialità con Cdp e Open Fiber «volto ad avviare un confronto finalizzato a valutare possibili forme di
integrazione delle reti in fibra ottica di TIM e Open Fiber, anche attraverso operazioni societarie». «Riteniamo che un compromesso
con Open Fiber sia la migliore delle opzioni per Tim. Tra le varie soluzioni, la strada migliore per l'operazione dal punti
di vista di Tim è l'acquisizione di Open Fiber finanziata attraverso azioni Tim di nuova emissione sottoscritte dagli azionisti
di OF, Cdp e Enel» è il commento di Ubs che tuttavia mantiene una posizione "sell" sul titolo Telecom spiegando che, al momento
attuale, resta difficile capire se l'operazione creerà valore per Telecom o semplicemente sarà difensiva. Secondo Mediobanca
Securities, l'asse con Enel-Cdp accelererebbe il percorso verso la rete unica e permettere risparmi di costo con benefici
sia per Tim sia per Open Fiber. Inoltre la quotazione di nuovo veicolo della rete consentirebbe a Tim di ridurre il suo debito
e attrarre l'interesse di fondi infrastrutturali e private equity: i due nodi in questo percorso sono la governance e la valutazione
di Open Fiber. «L`operazione al momento più probabile è quella descritta da Il Sole 24 Ore che prevede il concambio di azioni
OF detenute da Cdp con azioni Tim e la fusione di OF e Flash Fiber (80% Tim, 20% Fastweb, ndr), unitamente alla conversione
delle risparmio. Enel potrebbe decidere di monetizzare la propria quota e non escludiamo l`apertura del capitale della società
risultante dalla fusione a investitori terzi» commenta Equita secondo cui proprio l'intervento di terzi potrebbe scongiurare
la necessità di un eventuale aumento di capitale di Tim nel caso di una uscita di Enel.
Eurozona: migliorano manifatturiero e servizi a giugno
Migliora l'attività manifatturiera e dei servizi dell'Eurozona in giugno. Stando ai dati flash preliminari pubblicati da Ihs
Markit, l'indice Pmi composite si è attestato a 52,1 punti, il massimo in sette mesi e in rialzo dai 51,8 di maggio e meglio
dei 51,8 punti attesi dagli analisti. La componente che misura l'andamento del settore servizi è aumentata dai 52,9 punti
di maggio a 53,4 punti, anche in questo caso sopra i 52,8 punti attesi dagli analisti, mentre la componente sul comparto manifatturiero
è cresciuta di misura, passando da 47,7 a 47,8 punti, poco sotto i 48 punti previsti dal consensus.
Tesoro assegna 2,169 mld di BTp 2028 in concambio
Il Tesoro ha assegnato 2,169 miliardi di BTp decennali scadenza 01/02/2028, poco meno dell'offerta massima di 2,5 miliardi,
nel concambio fissato per oggi. L'importo richiesto è stato pari a 3,452 miliardi, pari a un rapporto di copertura di 1,59.
Il BTp emesso è stato piazzato con un rendimento lordo dell'1,82 per cento. I titoli riacquistati sono stati il BTp scadenza
01/03/2020 (564,626 mln il capitale nominale riacquistato), Il BTp Italia scadenza 23/04/2020 (600,694
mln), il BTp-i scadenza 15/05/2022 (236,912 mln), il CcTeu scadenza 15/09/2025 (487,565 mln) e il BTp scadenza 01/10/2023
(310,798 mln).
BTp, spread chiude a 244,7 punti
Lo spread BTp/Bund ha chiuso a 244,7 punti, in calo rispetto ai 250 punti toccati ieri sera e praticamente invariato rispetto ai 245 punti dell'apertura.
In rialzo il rendimento del decennale italiano: al 2,17% dal 2,14% di stamani (2,16% alla vigilia).
Petrolio torna a correre, Oro ai massimi da 2013
Dopo una leggera correzione negli scambi asiatici, i prezzi del petrolio sono in risalita a New York di circa l'1% a 57 dollari il barile. Ieri sera le quotazioni del greggio avevano toccato i
massimi da fine maggio sulle tensioni Iran-Usa dopo l'abbattimento di un drone statunitense da parte delle forze iraniane
nel Golfo Persico. Dopo la prima reazione aggressiva, il presidente Trump ha abbassato i toni definendo "enorme errore" l'accaduto.
Teheran, dopo le indiscrezioni del New York Times su una azione militare sul suolo iraniano approvata e poi fermata dallo
stesso Trump, ha avvertito che difenderà con il suo territorio contro le aggressioni.
Continua intanto la corsa al rialzo dell'oro che, dopo avere guadagnato ieri il 3,6%, oggi ha superato per la prima volta in quasi sei anni la soglia dei 1.400 dollari
l'oncia, con i future con scadenza ad agosto che sono arrivati a 1.415,40 dollari, il massimo da settembre 2013, salvo poi
ridurre leggermente i guadagni. L'oncia si avvia a chiudere la settimana in rialzo del 3,2%. Il metallo prezioso è considerato
il principale bene rifugio in un contesto in cui restano forti i timori sull'economia e le tensioni geopolitiche, soprattutto
alla luce del braccio di ferro commerciale tra Cina e Stati Uniti e degli attriti in Medio Oriente. I rialzi dell'oro sono
stati innescati anche dalle parole della Federal Reserve, che ha parlato di incertezze dell'outlook economico americano, confermando
una politica monetaria molto accomodante. Gli investitori continuano a scommettere sul fatto che la Fed,cosi' come le altre
banche centrali, manterrà una strategia particolarmente morbida.
Euro risale a 1,13 dollari dopo dati Pmi eurozona
Sul mercato valutario, l'euro ha chiuso a 1,1321 dollari anche scorta anche dei toni accomodanti utilizzati dal Fomc che ha indicato di voler agire “in
modo appropriato per sostenere l'espansione dell'economia” parole che lasciano intravedere un taglio dei tassi già nei prossimi
mesi o a inizio 2020.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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