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Sono marchigiane le cucine delle star a Manhattan

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Design

Sono marchigiane le cucine delle star a Manhattan

Se le possono permettere in pochi le cucine targate Pedini, eseguite quasi interamente a mano in Italia con pregiati legni e finiture speciali. E infatti arredano le case di attori e personaggi famosi come Leonardo Di Caprio, Mike Jagger, Bernie Ecclestone, Elon Musk (quello di Pay Pal e co-proprietario di Tesla Motors). E di molti altri personaggi famosi. Che cosa le rende così celebri e ambite? Il fatto che sono il simbolo raffinatissimo del miglior made in Italy, che asua volta rappresenta ormai agli occhi degli acquirenti più esigenti, il meglio del design. Tant’è vero che quando escono dallo stabilimento marchigiano di Cartoceto (PU) devono recare le certificazioni che lo provano. In cui si prova cioè che non provengono, come accade per molto finto made in Italy, dall’Est Europa o dall’India ma dal nostro Paese.

Quota export al 90%

«Esportiamo il 90% della produzione – dichiara Simone Gennari, export manager – e ad aggiudicarsi oltre il 30% di questo 90% sono gli Stati Uniti dove possiamo contare su 25 grandi nostre showroom. Abbiamo da poco rinnovato i 700 mq su due piani della grande esposizione di New York, a Tribeca e lavoriamo in esclusiva per i grandi architetti e arredatori fornendo anche cucine e bagni su misura. E sempre con la condizione di partenza: che i mobili siano fabbricati da noi, in Italia». Prevalentemente di legno, con un costo a partire da 70mila dollari, preferibilmente curve, le cucine Pedini arredano i flat di lusso di New York con soluzioni ogni volta diverse, ad alta personalizzazione.

Le cucine trasparenti

Lo splendido scintillante grattacielo di 400 Park Avenue South, di 85 piani, chiamato Empire of Glass perché tutto di vetro e firmato dal premio Pritzker per l’architettura Christian de Portzamparc, o il lussuoso residence con i suoi 150 appartamenti del nuovo grattacielo di Dumbo, nella zona top di Manhattan, alla fine del ponte di Brooklin, sono solo le ultime forniture Pedini. «Per le cucine dell’edificio di Park Avenue South abbiamo realizzato arredi impiegando il vetro speciale usato anche per gli elettrodomestici Miele – racconta Gennari – mentre per il residence di Dumbo abbiamo scelto ante molto belle e innovative di noce massiccio».

Li ha resi famosi nel 1998, la singolare collezione Dune, una susseguirsi curvilineo di mobili ed elettrodomestici decisamente scenografici che ha poi dato il via ad una serie di copie e di mode “curvy” che dura tuttora. Che cosa piace agli arredatori e ai clienti americani oltre al design? «Non basta certamente il design perché il cliente degli Stati Uniti chiede innanzitutto la garanzia della qualità, non guarda il prezzo come in Italia, ma i contenuti, i materiali, l’esecuzione. E’ infatti molto esigente».

In India in ottobre, ma in Cina no

Sarà senz’altro un evento di enorme rilievo l’apertura a Bangalore, in India, di una grande esposizione di brand italiani di fascia alta, di design contemporaneo, su 10mila mq di superficie. «Le uniche cucine – sottolinea Gennari – saranno le nostre, ma questo non significa che intendiamo andare anche in Cina. E’ un mercato dove conta il prezzo, dove occorre passare attraverso estenuanti trattative. Abbiamo altri e più interessanti mercati dove ci viene chiesto di portare i nostri mobili, come i paesi del Medio Oriente». Sempre con il marchio distintivo del made in Italy, e con un grande rispetto per l’ambiente: i mobili Pedini sono quasi completamente riciclabili, i legni dei pannelli provengono da materiale di recupero e le essenze da piantagioni a riforestazione controllata. Anche questa ecosostenibilità deve essere certificata per i clienti oversea; è così che Pedini è diventato un brand italiano molto noto, insieme a Boffi e Varenna e insieme ai rivali di sempre, i brand tedeschi come Poggenpohl.

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