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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2012 alle ore 07:01.

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Camillo Venesio (Sinistra) con Enrico SalzaCamillo Venesio (Sinistra) con Enrico Salza

Il centenario della Banca del Piemonte, celebrato pochi giorni fa in un affollatissimo Regio di Torino, è stato l'occasione per certificare la salute delle famiglie-banchiere, peculiarità ormai quasi esclusivamente sabauda: valevole per i Venesio ‐ i festeggiati, originari del Monferrato ‐ non meno che per i Sella, imprenditori creditizi dall'800 a Biella. «La nostra quarta generazione è già al lavoro», ha detto con orgoglio Camillo Venesio.

Per il centesimo compleanno, la banca si è regalata 'Lo sguardo oltre l'orizzonte', originale romanzo dello scrittore Alessandro Perissinotto, incentrato sul capostipite Camillo Venesio Sr e sul figlio Vittorio (scomparso da pochi giorni). Ma non è certo fiction la realtà di un istituto che oggi conta in regione una sessantina di sportelli e non ha problemi di bilancio.

Nella platea del Regio, non mancavano altri protagonisti del mondo bancario del Nord-Ovest: oltre a Maurizio Sella e Corrado Faissola, past president dell'Abi, c'erano Andrea Comba, presidente della Fondazione Crt, azionista-pivot di UniCredit, ed Enrico Salza, da pochi giorni designato alla presidenza di Banca Fideuram, dopo aver guidato il consiglio di gestione dello stesso gruppo Intesa Sanpaolo. Ma ha partecipato anche Franzo Grande Stevens, consigliere di Banca Piemonte, in passato al timone della Compagnia San Paolo. Non ultimo, ovviamente, c'era il sindaco della Mole, Piero Fassino, reduce dall'indicazione del predecessore Sergio Chiamparino alla presidenza della stessa Compagnia, primo socio di Intesa.

Niente gossip, ma certo era percepibile l'eco della consultazioni riservate in corso ‐ in città e in regione ‐ sui futuri assetti di governo di Fondazione Crt e Compagnia di San Paolo che mantengono un ruolo-chiave negli equilibri locali e nazionali: in campo bancario, ma non solo. Poche ore prima della serata del Regio, del resto, la Provincia di Torino aveva designato per il consiglio generale della stessa Compagnia Gian Maria Gros-Pietro: economista torinese, presidente di Atlantia, già presidente di Iri ed Eni, non da ultimo citato di recente come possibile presidente di UniCredit ‐ al posto di Dieter Rampl ‐ ma nel frattempo presidente di una banca regionale: il Credito piemontese, unità territoriale del gruppo Credito valtellinese.

Il sistema cooperativo rimane tuttora importante in Piemonte: assieme a dieci Bcc, la storica Popolare di Novara continua a operare oggi all'interno del gruppo Banco Popolare. Come si ricomporrà questo spicchio importante del settore bancario italiano? Il ruolo che certamente continueranno a giocare sia Compagnia San Paolo sia Crt promette di non essere disgiunto da un'unica 'questione torinese': fino al 2007 la sede del Sanpaolo, in Piazza San Carlo, era stata ininterrottamente uno degli snodi più attivi della vita finanziaria del Paese e il pacchetto detenuto dalla Compagnia (prossimo al 10%) rimane di gran lunga il primo fra quelli detenuti dalle Fondazioni in Intesa Sanpaolo. Dopo il duro confronto del 2010 fra l'allora sindaco Chiamparino e i leader milanesi di Intesa (sfociato con la nomina-compromesso di Andrea Beltratti al vertice del consiglio di gestione) il rinnovo del 2013 promette fin d'ora di essere concertato. Nel frattempo la selezione della nuova cabina di regia di UniCredit (nella quale manterrà un ruolo importante Fabrizio Palenzona, oggi vicepresidente) consentirà di misurare il peso futuro della Crt in UniCredit, aggancio sempre più decisivo per gli equilibri di Mediobanca e Generali.

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