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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2012 alle ore 10:12.

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«La Basilicata esiste, è un po' come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi». Mentre Rocco Papaleo insegue il suo dubbio esistenziale, c'è un dilemma non meno difficile da sciogliere per la regione bagnata da due mari. Il petrolio: oro nero o strada per l'inferno? Ai confini dell'Europa, nella regione del North-East Scotland, la Scozia nordorientale, con una popolazione analoga alla Basilicata e un territorio più piccolo, la questione è stata risolta da tempo. Le trivelle nel Mare del Nord hanno cominciato a perforare i fondali negli anni 70 e trasformato in pochi decenni l'economia della regione. Ora il piccolo North-East Scotland ospita uno dei maggiori cluster energetici d'Europa.

Aberdeen, che come Matera ha la pietra nel suo destino – è stata ribattezzata Granite City per la pietra del suo paesaggio – è diventata il polo britannico della green economy: un accordo con le società petrolifere e il governo di Londra ha concentrato nell'area risorse finanziarie e competenze per la ricerca nel campo delle energie rinnovabili, dall'eolico alle maree. Il modello più ambizioso è sperimentato a pochi chilometri della costa, dove la piattaforma petrolifera Beatrice si è convertita in un prototipo di turbina eolica, con la sola pala che emerge dall'acqua, perché è innestata sulla struttura sommersa della piattaforma.

L'idea è di convertire i "mostri" marini che hanno succhiato per anni olio nero dal mare in silenziosi e provvidenziali mulini a vento per generare energia pulita. E ora che è stato varato il programma di dismissione delle piattaforme petrolifere, le decine di imprese scozzesi specializzate in esplorazioni dei fondali marini, hanno salpato le ancora per la conquista del mercato mondiale delle tecnologie a sostegno dell'industria dell'energia. Non è tutto oro nero quello che luccica. Come in Basilicata, la comunità locale si è ribellata all'esiguità delle royalty e il movimento nazionalista ha sventolato la bandiera del petrolio "scozzese" per strappare quote maggiori di investimento al governo di Londra.

Accanto al nero petrolio e al blu marino, la sfida per North-East e Basilicata è lo sviluppo sostenibile. Nel North-East, il Cairngorm National Park, il più grande per estensione del Regno Unito, ospita ecoturisti e rilancia il turismo rurale. La Basilicata non ha ancora valorizzato come dovrebbe la sua terra, le foreste del Pollino coperte di pini loricati. Teme l'assalto incontrollato delle trivelle nella Val d'Agri. Ad Aberdeen pascolano ancora le vacche Angus, una delle razze più pregiate per la carne, mentre in Basilicata le salsicce (le "lucaniche" celebrate da Varrone e Marziale) e la soppressata sono i simboli di una religione antica – il rito dell'uccisione del maiale – insieme al caciocavallo podolico e al canestrato di Moliterno, ai fagioli di Sarconi e ai peperoni di Senise, all'olio di oliva di Montemurro e all'aglianico del Vulture.

A Dundee, intanto, è fiorita l'industria dei videogames, con una cinquantina di imprese e un'università dedicata. Qui è stato sviluppato Grand Theft Auto, uno dei giochi di maggior successo della storia. Obiettivo è far prosperare l'industria creativa. Mel Gibson avrebbe potuto girarci il suo Braveheart, dedicato a William Wallace, l'eroe nazionale scozzese, ma preferì le verdi colline d'Irlanda. Per fortuna della Basilicata, Gibson scelse invece Matera e i suoi Sassi per la Passione di Cristo. La regione ha scoperto in modo inaspettato di essere un set cinematografico unico al mondo. Per il futuro della sua economia dovrà decidere quali sono le sue priorità. «Basta che uno una cosa la vuole veramente». Parola di Rocco Papaleo.

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