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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 19:01.

Ventiquattro ore. Il tempo di una giornata. Oppure, l'unità di misura di un elemento fondamentale nella vita di ciascuno di noi, impossibile da gestire a piacimento dal momento che trascorre inesorabile, ma quanto meno reso tangibile dai quadranti degli orologi. D'altronde, anche Charles Baudelaire disse che «C'è solo un modo per dimenticare il tempo: impiegarlo».
Per questo, il 3 marzo scorso è uscito il primo numero di 24 Hours, un periodico di lifestyle orologiero, che dei segnatempo racconta anche ciò che vi ruota intorno, approfondendone gli aspetti e cercando di amplificarne il messaggio emozionale. In secoli di storia, infatti, nessun evento è riuscito a mutare il corso dell'orologeria tradizionale, nemmeno l'avvento del quarzo e della tecnologia, come i computer, i tablet o gli smartphone. E proprio perché il tempo passa, il 13 giugno prossimo, sugli scaffali delle edicole, ci sarà anche la seconda uscita di 24 Hours, che avrà semplicemente un compito d'approfondimento e di "esplosione" dei temi trattati dal sistema Gruppo 24 Ore per quel che riguarda le lancette.
Un accessorio o coffee-table magazine, come dir si voglia, che si prefigge di portare le lancette fino a quel target che non si accontenta, quello fatto di appassionati, di collezionisti e di operatori. E lo farà a partire da un compleanno memorabile, come quello dei 40 anni del Royal Oak di Audemars Piguet disegnato dall'indimenticabile Gerald Genta, fino al Bulgari Octo Collezione Genta realizzato per Maserati, passando per il Rolex Sea Dweller Deepsea Challenge accompagnato nella Fossa delle Marianne da James Cameron, gli Officine Panerai protagonisti sui campi di regata delle vele d'Epoca o, ancora, le prove che affronterà la maison Omega a Londra in occasione dei Giochi Olimpici.
L'opportunità di ricollegarsi al passato la offre anche Zenith, che ha aperto a 24 Hours le porte della nuova manifattura, così come ha fatto Jerome Lambert, Ceo di Jaeger LeCoultre che ha svelato i segreti del nuovo segnatempo Duomètre à Sphérotourbillon. A chiudere il cerchio pensano le emozioni espresse da TAG Heuer, in rotta verso la Coppa America a bordo del Team Oracle, l'eleganza di Piaget e del suo Gouverneur e la passione per gli Hamptons di Baume & Mercier.
Non mancheranno il racconto di Giulia Crivelli sulle ultime tendenze e l'analisi di Lino Terlizzi, che dalla Svizzera, epicentro del settore, ne descriverà l'evoluzione. Penne del Sole 24 Ore, sapientemente illustrate da un'altra firma del quotidiano, Domenico Rosa. Last but not list, l'editoriale di Franco Cologni, presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d'arte.
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