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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2012 alle ore 13:21.

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Il Rapporto annuale 2012 dell'Istat, appena pubblicato, dedica un approfondito paragrafo alla struttura e alle potenzialità di attrazione internazionale del settore turistico italiano (e conferma molte delle anticipazioni contenute nel Rapporto24 Turismo del Sole 24 Ore del 14 febbraio scorso).

Il Rapporto Istat rileva, anzitutto, che l'Italia nel 2010 disponeva di circa 4,7 milioni di posti letto, pari al 16,6% dell'intera offerta dell'Unione europea, ponendosi in seconda posizione tra i paesi continentali, dopo la Francia (5,9 milioni di posti letto), con uno sviluppo della capacità ricettiva nell'ultimo decennio sostanzialmente in linea con quello medio Ue (rispettivamente, +20,2% e +22,9%). Con riferimento ai soli esercizi alberghieri, l'Italia si conferma nel 2010 il primo Paese in Europa, con 2,3 milioni di posti letto, che rappresentano il 18,1% del totale della Ue.

Per quanto riguarda il numero di pernottamenti nel complesso degli esercizi ricettivi, l'andamento è stato assai positivo per l'Italia durante l'ultimo decennio (+10,8%): solo la Germania presenta un incremento (+9%) vicino a quello del nostro Paese, mentre gli altri quattro paesi a maggiore orientamento turistico mostrano aumenti significativamente più contenuti, compresi tra l'8,1% dell'Austria e il 5,9% della Spagna.

In particolare, nella seconda parte del decennio la dinamica delle presenze registrata in Italia supera significativamente quella media europea. Di conseguenza, l'Italia è salita nel 2010 al primo posto della graduatoria in termini di quota sul totale delle presenze in esercizi ricettivi registrate per il complesso della Ue (16%), superando di poco la "rivale" Spagna.

Per ciò che concerne i pernottamenti nelle strutture alberghiere, tuttavia, la Spagna precede l'Italia, con la quota più ampia nell'Unione europea (pari al 17,2 per cento). Per gli esercizi complementari, è invece il nostro Paese ad avere guadagnato quote, raggiungendo nel 2010 un'incidenza del 15,9%, superiore a quella della Spagna, che ha invece subìto un forte calo, scendendo al 12,5 per cento.

Se l'Italia si colloca al primo posto per il mercato turistico complessivo, per la componente internazionale, cioè quella costituita dai clienti non residenti, nel 2010 la prima posizione è solidamente detenuta dalla Spagna, con una quota pari al 22,2% delle presenze registrate nell'Unione europea. L'Italia si colloca quindi in seconda posizione, con un peso del 17,2 per cento.

Anche per il mercato domestico, l'Italia registra la stessa collocazione (15,2% delle presenze Ue di turisti residenti) dopo la Germania, che, grazie alle dimensioni del proprio mercato interno, giunge al 19,3 per cento.

In definitiva, sostiene l'Istat, «il turismo rappresenta un settore storicamente molto rilevante per l'economia italiana, il cui potenziale di ulteriore crescita può essere, tuttavia, ancora molto ampio». Proprio quest'ultimo elemento deve far riflettere, in un'ottica di sviluppo del sistema-Paese, ora più che mai indispensabile.

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