Internet e la tecnologia digitale non è una macchina automatica della crescita. È un'opportunità fondamentale di crescita. Con una certezza: in mancanza di un'adeguata infrastruttura digitale, la crescita di un paese risulta frenata.

Per un lungo periodo, gli investimenti necessari per mantenere la banda larga italiana al livello dei paesi con i quali il paese si confronta sono stati ridotti dalla convinzione degli operatori che prima dovesse essere dimostrata la domanda. Ma ormai questo preconcetto sembra essere superato: in questo settore, nel quale la tecnologia disponibile è un fattore abilitante, è l'offerta a creare la domanda. I vantaggi che la banda larga assicura in termini di accesso ai servizi di cloud computing e la crescita delle esigenze di sicurezza delle aziende nella qualità della connessione e nella sua protezione da potenziali attacchi informatici, la riduzione dei costi di transazione e l'aumento delle opportunità di internazionalizzazione dei business, sono fenomeni latenti che si materializzano solo nel caso che esista una rete per la connessione internet di livello adeguato. E del resto, un piano vero di adeguamento della rete è anche un messaggio forte e chiaro per il sistema imprenditoriale e per la spinta alla creazione di nuove imprese innovative, uno dei passaggi nei quali molti economisti credono di più per attivare una dinamica di crescita economica e occupazionale.

In proposito, i dati più spesso ripetuti sono di fonte McKinsey: per ogni due posti di lavoro che le tecnologie digitali eliminano per via di efficienza se ne creano circa cinque nuovi; e nel 75% dei casi ne beneficiano, dicono alla società di consulenza, le aziende che non fanno direttamente produzioni digitali ma traggono alimento ed efficienza da quelle infrastrutture. Credere nelle tecnologie digitali è dunque un obbligo per eliminare alcuni fattori che frenano la crescita. Ma poiché questa non si realizza automaticamente, dato che in realtà dipende dalla capacità delle imprese di cogliere le opportunità, l'alfabetizzazione digitale degli imprenditori, dei consumatori e degli amministratori pubblici è importante tanto quanto l'infrastrutturazione. Modernizzazione, crescita, imprenditorialità, nell'epoca della conoscenza, sono parte di un'agenda di sviluppo che si dimostra essenzialmente culturale.

I tavoli di lavoro aperti dal governo italiano per realizzare l'Agenda digitale stanno producendo i loro risultati. Lo sblocco delle risorse per la banda larga è in questo senso un passaggio essenziale. La Basilicata, con i suoi 600mila abitanti distribuiti su un territorio molto ampio sarà una regione pilota per dimostrare la concretezza dell'approccio orientato a migliorare l'offerta proprio allo scopo di intercettare la domanda, con una particolare attenzione per la modernizzazione delle attività della pubblica amministrazione digitale. E i temi delle "smart city e smart community" sono sempre più chiaramente orientati a perseguire una filosofia che considera i progetti di questo genere come elementi fondamentali per l'implementazione di nuove politiche di sviluppo, capaci di sintetizzare e accelerare insieme le dinamiche economiche in un'ottica di sostenibilità sociale, ambientale e culturale. L'urgenza di innovare è dunque diventata una nuova consapevolezza. I tempi sono stretti. Ma la prospettiva si va chiarendo.

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