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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2012 alle ore 11:13.

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In profonda trasformazione i musei dell'area metropolitana di Torino. Ma anche già con punte di eccellenza: la Venaria Reale ha ormai quasi completato l'opera di ristrutturazione e ha visto aumentare i suoi visitatori di oltre il 70% nel primo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I visitatori dei musei torinesi risultano però mediamente in calo di circa il 20% come emerge dai dati del trimestre gennaio-marzo 2012 dell'Osservatorio culturale dell'associazione Fitzcarraldo, centro di progettazione, formazione e documentazione sul management culturale.

Anche se per leggere il dato bisogna tenere in considerazione l'effetto dei festeggiamenti del 150º dell'Unità d'Italia: «Gli eventi realizzati per quest'importante anniversario – commenta Maurizio Braccialarghe, assessore alla Cultura del Comune di Torino – si sono sviluppati a partire dal mese di marzo e hanno contribuito a far giungere in città ospiti e turisti, pubblico che ha colto l'occasione per visitare anche i musei torinesi. L'analisi comparata con il primo trimestre del 2012 sconta in gran parte l'effetto moltiplicatore registrato nel marzo 2011. In realtà, se si esaminano i dati al netto di questo particolare fenomeno si può notare come i nostri musei siano tornati a performance complessivamente superiori rispetto a periodi analoghi degli anni precedenti non caratterizzati da particolari eventi».

I numeri scontano probabilmente anche la grandiosa ristrutturazione in corso al Museo Egizio, che sta passando sotto la guida della nuova presidente della Fondazione, Evelina Christillin (al passaggio di testimone da Alain Elkann): una organizzatrice di spessore già a capo delle Olimpiadi del 2006. Nono museo più visitato al mondo, sta cambiando volto: la ristrutturazione, iniziata nel 2010, dovrebbe portare entro il 2015 al raddoppio delle superfici disponibili e a una radicale trasformazione dei percorsi della struttura ottocentesca, che non aveva mai subito adeguamenti: tre piani a disposizione delle collezioni, con il secondo piano liberato dal trasferimento della Galleria Sabauda in via XX Settembre, poi due sale ipogee dedicate in futuro ad accoglienza, servizi e bookshop. Un progetto complesso, soprattutto per l'impegno a non chiudere e a lasciare sempre aperti al pubblico i piani terra e primo. «Si tratta di un cantiere impegnativo, da 50 milioni – racconta Evelina Christillin – che, una volta finiti i lavori, rappresenterà una occasione straordinaria per Torino e offrirà al pubblico la possibilità di vedere per intero la meravigliosa collezione custodita nel Museo».

Ormai praticamente terminati, invece, i lavori alla Reggia di Venaria e ai giardini, «mentre sono ancora in corso quelli nelle altre due aree di intervento – spiega Alberto Vanelli, direttore della Reggia –: il Borgo Antico e il Parco della Mandria, su cui si è rinnovato l'impegno della Regione per la ripresa dei lavori». Il 7 luglio comincerà «HOP.E, Holidays in the palace», ciclo di workshop creativi per giovani di tutta Europa, iscritti tramite una call internazionale, della durata di una settimana, che si aprirà con un'installazione di musica elettronica di Brian Eno, una composizione originale con cui l'artista sonorizzerà la Galleria Grande e che rimarrà poi parte permanente dell'esposizione.

Nuova stagione per la Palazzina di Caccia di Stupinigi, di proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, riaperta da novembre, con 38mila visitatori: liquidati i creditori con la approvazione del piano di soddisfazione lo scorso aprile, con cui si è finalmente risolto un debito che ammontava a 360 milioni, saldato quasi interamente, ora la Fondazione si occuperà esclusivamente della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale dell'Ordine. In particolare la Palazzina, dove restano ancora da restaurare la Facciata sud, gli appartamenti del re e della regina, collocati lungo le due ali laterali del salone centrale e il giardino interno. Stupinigi resta aperta al pubblico fino dicembre. «Poi si vedrà – spiega Cristiana Maccagno, vicecommissario della Fondazione – in base alla sostenibilità economica dell'attività espositiva. Per abbattere i costi saranno benvenute sinergie con altre sedi museali con cui fare rete, nel rispetto delle autonomie di proprietà».

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