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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2012 alle ore 09:15.

La fiera di Bologna torna ad aggredire, mettendo sul piatto investimenti e nuovi appuntamenti. Che, se da un lato, rinnovano la sfida con Milano (Saie3), dall'altro, puntano a rendere le Due Torri il riferimento di nicchie ad alto contenuto tecnologico (Smartcity e Expopixel). «Ma il più grande successo – spiega il presidente, Duccio Campagnoli – è essere riusciti a confermare in calendario tutti i nostri principali eventi, almeno fino al 2015; per Eima, fino al 2024».
Chiuso un 2011 con fatturato in lieve calo (dai 106,3 milioni del 2009 a 101,4, pari a un -4,6%) ma con margini in netto miglioramento e, per quanto riguarda la capogruppo, la proposta – la prima da quando è diventata Spa – di un dividendo ai soci, BolognaFiere punta quest'anno alla crescita: «I primi sei mesi – dice Campagnoli – sono andati bene; in autunno avremo un Cersaie da tutto esaurito e un Eima per il quale, vista l'altissima domanda, dovremo predisporre strutture aggiuntive».
Per il futuro, il piano industriale, articolato in due tappe triennali, prevede investimenti per 40 milioni – tutti autofinanziati – per migliorare gli ingressi e sviluppare nuove manifestazioni e servizi; nel secondo triennio, infine, è prevista la realizzazione di uno o due padiglioni polifunzionali. Ma l'aspetto cruciale è l'innovazione sui prodotti. «Come organizzatori di eventi, ce la giochiamo già alla pari con Milano. L'obiettivo è trasformarci ancora di più in una media company sul modello tedesco, capace di produrre contenuti e valore aggiunto». Si tratta di rafforzare gli eventi leader a livello internazionale, puntare su nuove nicchie tecnologiche e sulle tematiche green, che trovano sempre più spazio al Cersaie e al Saie. Anche provando a segnare qualche goal in contropiede, nello specifico a FieraMilano, con il Saie 3, fiera del settore dei serramenti, che sarà diretta da Lucia Alberghini, figlia dell'ad del Made.
E se Bologna rilancia, Rimini non sta a guardare, pronta ad annunciare a giorni un'edizione straordinaria del salone Ecomondo, che si terrà dal 7 al 10 novembre. Il 2011 si è chiuso, a livello di gruppo, con un calo sul 2009 sia di fatturato (71,3 milioni, -9,3%) sia di Mol (9,3 milioni, -29,6%) e con una perdita secca per la capogruppo di 855mila euro. «Negli anni dispari – spiega il presidente Lorenzo Cagnoni – abbiamo un calendario meno "ricco"; oltre a ciò, continua a pesare la crisi economica e gli ammortamenti molto forti: per realizzare il quartiere fieristico abbiamo speso 300 milioni, solo 40 dei quali dal pubblico. Senza contare che l'anno scorso abbiamo inaugurato il nuovo palacongressi da 117 milioni». La sfida riminese, dunque, è investire; l'ha fatto sulla struttura, lo sta facendo sugli eventi, con acquisizioni e innovando gli appuntamenti. Con la consapevolezza che questo sforzo riduce i margini.
Il 2011, invece, ha riportato in attivo le fiere di Parma, dopo otto anni. Il fatturato è salito a 26 milioni (+87% sul 2009), l'Ebitda a 3,6 milioni (+88%) e per il 2012, grazie agli investimenti milionari sul salone, 60 in quattro anni, e al recupero di efficienza si punta ai 33 milioni di ricavi. «Merito soprattutto di Cibus e Mecspe nella prima metà d'anno – precisa il presidente Franco Boni – perché il Salone del camper e Gotha risentiranno della crisi dei settori. Puntiamo a valorizzare la centralità del quartiere e la sua maggiore competitività». In campo alimentare innanzitutto: nel 2014 si terrà il convegno mondiale del pomodoro e l'anno prima Parma organizzerà, assieme ad Anuga, la prima fiera di settore di Colonia, un importante evento a Bangkok.
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