Si avverte ancora, lungo i 110 chilometri di spiaggia romagnola, la paura per gli effetti sul turismo dei terremoti che hanno flagellato parte dell'Emilia. Ma neppure l'ultimo (innocuo) sisma al largo di Ravenna dovrebbe spostare la bilancia turistica dell'Emilia-Romagna.
Anzi, la crisi economica potrebbe compensare il piccolo calo di prenotazioni, soprattutto dall'estero, del post-sisma, portando in Riviera, comoda da raggiungere, sicura e con un ottimo rapporto qualità-prezzo, i vacanzieri dal portafoglio sempre più leggero.

«Ci aspettiamo di chiudere l'anno in linea con gli arrivi del 2011 – annuncia Andrea Babbi, direttore regionale dell'Apt e di Confcommercio – perché è vero che fino a maggio c'è stata una flessione di turisti (i passaggi ai caselli autostradali della Riviera sono scesi dell'8% nei primi cinque mesi, ndr), ma non ci sono neppure stati weekend di sole. Mentre già in queste ultime settimane afose le spiagge si sono riempite.

Nei tre mesi estivi si concentra il 75% delle presenze e il meteo è un fattore chiave. La regione ha, peraltro, una capacità di fare sistema e di innovazione di prodotto che è la miglior risposta alla crisi. Lo dimostra il successo della prima notte celeste delle terme, organizzata il 16 giugno scorso, che apre la strada all'attesissima notte rosa del prossimo 6 luglio».

Non c'è solo la tanto attesa Notte rosa del 6 luglio a richiamare ogni anno migliaia di vacanzieri (l'80% italiani, una metà dal bacino padano coinvolto dal sisma e questo spiega il calo fisiologico di prenotazioni), bensì la varietà d'offerta, tra sport (i Beach games da aprile a ottobre), eventi come il moto Gp, divertimento, arte e benessere. «Oggi a muovere la gente non è la destinazione – spiega Alessandro Lepri di Trademark Italia – ma la motivazione. Tasse e crisi hanno sicuramente tagliato la spesa per le vacanze, che sono più brevi e frammentate nel corso dell'anno, ma credo che la regione potrà confermare il business turistico dello scorso anno». Il fatturato 2011 diretto e indiretto si è chiuso poco sopra quota 11,3 miliardi (-3% sul 2010), l'80% legato alla riviera, un 10% alle città d'arte, il resto tra Appennino e terme.

In quei 9 miliardi rivieraschi ci sono anche la ventina di parchi divertimento – tra cui Acquafan, Oltremare, Italia in miniatura, Mirabilandia, Beach Village che fanno della regione la prima meta in Italia per le famiglie con bambini – su cui crisi e sisma hanno lasciato traccia nei primi cinque mesi dell'anno (-4% i visitatori rispetto al 2011) soprattutto per il fatto che molti lombardi, emiliani e veneti nel mese del terremoto non si sono messi in viaggio. Ma già nelle ultime tre settimane il caldo sta riempiendo i parchi acquatici e tra novità all'ultimo grido, come il Divertical di Mirabilandia, e campagne promozionali lanciate dall'Apt (con due giorni ai parchi a 50 euro) l'ottimismo degli operatori sta risalendo.

Russi, polacchi e slovacchi già riempiono le spiagge (Rimini è il primo scalo charter in Italia per l'Est Europa) e i tedeschi in occasione delle vacanze di Pentecoste hanno confermato l'affezione per la Riviera romagnola. Qui gli alberghi contano su uno zoccolo duro di clientela fidelizzata che arriva al 70% del totale e che non disdice all'ultimo minuto per un terremoto a 100 km di distanza. «Tanto allarme ma nessun danno e poche disdette, sia lungo la costa che nelle città d'arte. È importante mandare a tutti un segnale rassicurante», conclude ottimista Gianluigi Casalegno, presidente del gruppo Turismo di Confindustria Ravenna, provincia dove gli albergatori hanno messo a disposizione 1.300 posti per gli sfollati delle zone terremotate. Gli fa eco Patrizia Rinaldis, presidente dell'Associazione albergatori di Rimini, 800 hotel rappresentati sui mille lungo la riviera provinciale: «Abbiamo ricevuto tante telefonate con richieste di informazioni le settimane dopo le scosse, ma rassicuravamo allora e lo ribadiamo ora: sicurezza, relax e divertimento qui sono garantiti».

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