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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2012 alle ore 06:57.

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Nella foto l'ingresso della fiera di Genova, sede del Salone Nautico Internazionale (Ansa)Nella foto l'ingresso della fiera di Genova, sede del Salone Nautico Internazionale (Ansa)

Fiera di Genova aperta in agosto. Segno dei tempi. I grandi quartieri espositivi del Nord-Ovest, Torino e Genova, sono al lavoro in chiave anti-crisi. Ma da posizioni lontane: l'uno privato al 100%, gestito dal ramo italiano del gruppo francese Gl Events, l'altro al 100% pubblico, al terzo esercizio in rosso, ma in ripartenza. Parole d'ordine per tutti: diversificazione e sinergie.
Il quadro più critico è quello genovese. Il bilancio 2011, all'esame il 20 luglio, perde 2 milioni. Ma la presidente della Spa, Sara Armella, al timone dal luglio 2011, ha appena presentato ai soci (comune 32%, Filse 27%, Cdc 17%, provincia 22%, Porto 2%, gli ultimi due in uscita) una possibile strada per il riscatto: per il rilancio servono 6 milioni in 3 anni. «Due per il 2012 – stima Armella – il resto dopo. Per i necessari investimenti la società, visto che ha un patrimonio di 20 milioni, è in grado di assorbire le perdite. Ma negli ultimi 4 anni ha investito 50 milioni sul quartiere: occorrono apporti. Intanto, il primo semestre 2012 segna un +50% degli utili». I temi di lavoro sono: spending review, riorganizzazione, fornitori solo in gara, apertura del quartiere alla città, sforzi per andare oltre la dimensione monoprodotto del Salone nautico (52° edizione, dal 6 al 14 ottobre). La manifestazione – sventato il rischio di una "secessione" di alcuni marchi della Vela che lamentavano scarsa attenzione e costi alti – resta uno degli eventi principali del Mediterraneo. Appena dopo la presentazione a Milano, prevista l'11 luglio, il Nautico sarà, per la prima volta, promosso in Russia grazie a un accordo con Liguria International.

Novità dell'ultima ora, poi, l'apertura estiva. La tensostruttura sul mare ospiterà Genova Mundi (dal 20 luglio al 12 agosto), happening con maxischermo olimpico. Due nuovi eventi, a novembre: Hospitality, per l'alberghiero, e Salone delle identità territoriali, per valorizzare le nicchie del Made in Italy. Il sindaco, Marco Doria, dovrà valutare le opzioni del piano industriale, pronto a settembre: apertura ai privati, "abbraccio" col Porto Antico, inn una per oa non precisata forma societaria.
Forti di un doppio mestiere (curare quartieri e organizzare eventi) i francesi continuano a investire in Italia, il secondo mercato della holding Gl events, spa quotata a Parigi, titolare dei marchi di 250 fiere, fatturato consolidato 2011 oltre i 780 milioni. Sono arrivati nel 2005, hanno ora l'80% in Padova Fiere, quote di Bologna e Rimini, gestiscono il Lingotto dal 2007, assorbito la bolognese Promotor International e dal 2009, per 25 anni, l'Oval, a Torino, impianto già olimpico. In maggio hanno acquisito la Maf Servizi, oltre 500 eventi curati, specialmente di carattere congressuale-scientifico. «E continueremo a investire» assicura Régis Faure, da gennaio dg del Lingotto. «In Italia – nota – è fortissima la concorrenza, diversamente dalla Francia che ha due grandi poli, Parigi e Lione». All'orizzonte, il lancio di una Campionaria (4-7 ottobre), il Salone del Gusto Slow Food che si fonde con Terra Madre (25-29 ottobre), i 25 anni di Restructura, a fine novembre, e nel 2013, i 50 di Expocasa. Intanto, ciak al Lingotto, in luglio location del film «Eva dopo Eva» con Angela Finocchiaro.

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