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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2012 alle ore 06:54.

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Nasce un nuovo polo in provincia di RagusaNasce un nuovo polo in provincia di Ragusa

Un sistema tutto da reinventare. Chiusa in malo modo la Fiera di Palermo, rimane in piedi quella di Messina, ma con un'attività azzerata. Di fatto, oggi, il sistema fieristico siciliano non esiste più. O meglio esiste l'embrione di un nuovo polo, che potremmo definire, del Sud-Est con alcuni eventi a Catania e a Vittoria, nel Ragusano. Certo è arduo per le manifestazioni siciliane trovare uno spazio: «Oggi – dice l'economista Elita Schillaci – è difficile inserirsi in un mercato in cui vi sono già diversi appuntamenti fissi e ci si confronta con grandi players internazionali. Ecco perché è necessario trovare segmenti specialistici».

Gli eventi del Sud-Est siciliano sono, intanto, per lo più legati a un sistema produttivo consolidato: è il caso della fiera Emaia (controllata dal Comune di Vittoria) la cui campionaria estiva Medexpo (caratterizzata da sport e tempo libero) si è svolta nei giorni scorsi e ha avuto circa 40mila visitatori. In totale, in quello che con un certo orgoglio è stato battezzato «il polo fieristico del Mediterraneo», si svolgono quattro manifestazioni l'anno: a parte Medexpo, c'è la campionaria d'autunno, c'è Agrem, in primavera, dedicata all'agroalimentare, e c'è Kamo, dedicato a casa, moda e sposa. Per il momento il polo fieristico vittoriese conta su circa 265mila visitatori nelle quattro manifestazioni e punta ad arrivare a 300mila con un nuovo salone dedicato ai motori che partirà nel 2013. Nell'immediato futuro c'è anche il progetto, fortemente voluto dal presidente della Fiera, Giovanni Denaro, dell'apertura della società alla Regione siciliana, alla Provincia di Ragusa e alla Camera di commercio Iblea: «Non è pensabile che una realtà come la nostra, che ha 45 anni di storia e comincia a diventare sempre più importante, non debba avere tra i soci gli entri pubblici più importanti che investano e scommettano sul futuro anche economico di questo ente. Sono stati spesi tanti soldi per enti fallimentari: lo si faccia per qualcosa di produttivo come la Fiera Emaia».

Altra realtà di rilievo è quella che ruota attorno al polo delle Ciminiere di Catania: una struttura nata proprio con l'obiettivo di diventare un centro fieristico, ma che già oggi è ritenuta inadeguata dagli addetti ai lavori. Tra questi, Maurizio Ninfa, animatore di Expobit, il Salone Internazionale dell'innovazione tecnologica, dal 22 al 25 novembre, che avrà un'area dedicata alle più rilevanti novità per l'industria cine-audiovisiva. Expobit, fino a due anni fa, totalizzava 40mila presenze, mentre nell'edizione dello scorso anno, aperta solo agli addetti ai lavori, ha avuto 10mila visitatori: «È necessario creare un asse fieristico tra Palermo e Catania e investire per creare nuovi spazi espositivi – dice Ninfa – In Sicilia, oggi, non sono necessarie grandi strutture: bastano aree multifunzionali da 30mila metri quadrati». Ninfa si rivolge ai privati. E l'assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, dice: «La Regione ha finalmente abbandonato il socialismo reale uscendo dal sistema fieristico. Ora quegli imprenditori privati che vorranno investire potranno farlo e credo sia giusto che questo business sia gestito dai privati».

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