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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2012 alle ore 18:20.

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La dura consapevolezza di essere nel mezzo di una crisi di lungo periodo sembra ormai avere preso il posto dei sentimenti di panico e dei tentativi di rimozione della prima fase di ripiegamento. La crisi, a prescindere dalle valutazioni morali o politiche che si possono fare, ti dicono gli imprenditori, si configura come «momento di verità, quella che ti costringe a ripensare non solo al modo, ma anche al senso del tuo intraprendere».

Un processo di modernizzazione imprenditoriale che ha trovato il suo limite principale nella tradizionale tendenza adattiva dei sistemi di Pmi, laddove le circostanze richiedevano di praticare una più pronunciata politica di discontinuità.

La crisi, insomma, ha espresso una forza superiore all'elasticità del corpo dell'impresa, spingendola non di rado oltre il punto di rottura. Troppi, si dice, hanno prima assunto un «atteggiamento inerziale» poi, con il prolungarsi della crisi, hanno tentato di operare trasformazioni più profonde ma fuori tempo massimo rispetto al timing della crisi. Ed è sull'ampio segmento delle imprese che «ancora hanno forza e prospettiva» che occorre attivare politiche di accompagnamento finalizzate alla salvaguardia degli asset di competenze e di fondamentali economici che fanno di queste imprese dei "quasi adatti" alla complessità dello scenario. Le possibilità di superare la crisi sono perciò fatte risalire alla capacità di sviluppare un pensiero strategico in rapporto all'ambiente all'interno del quale si agisce. Comprendere le caratteristiche strutturali di questo ambiente in trasformazione non è solo affare degli imprenditori. Per questi è ormai quasi scontato investire intelligenza e risorse in circuiti che alimentino costantemente la capacità di sperimentare innovazione a 360°.

Ad attivarsi per moltiplicare le chances di rigenerazione del tessuto imprenditoriale troviamo anche tanti attori locali: enti locali, associazioni di rappresentanza e Camere di commercio, pur essi sospinti al riposizionamento dal vento della crisi. Mai come in questa fase gli attori sono portati a nutrire speranze e a determinare aspettative in rapporto alle potenzialità derivanti dalla progressiva contaminazione tra saperi di impresa e mondo della ricerca. Innovazione e formazione sono due imperativi, intorno ai quali gli attori locali sono impegnati nella costruzione di dispositivi di accumulazione, investimento e disseminazione di quel fondamentale patrimonio di conoscenze scientifiche da innestare sull'albero della manifattura per rinnovarne le potenzialità di crescita.

Non c'è Camera di commercio che non abbia investito in questo senso, ogni territorio ha il suo polo per il trasferimento tecnologico o parco scientifico sia esso di natura pubblica o privata. Analogamente non c'è città capoluogo di provincia nella quale non viga qualche accordo di programma incentrato su attività di ricerca universitaria orientata al tessuto manifatturiero sia essa decentrata da Milano o cresciuta localmente. Vedremo se queste iniziative, nate sulla scia del policentrismo spinto, costituiranno un atout importante per il rinnovamento del sistema produttivo in tempi di risorse pubbliche scarse, quelle che, direttamente o indirettamente, sostengono i costi di tali nodi della rete della conoscenza. Ma la competitività non è questione legata solo all'innovazione tecnologica di processo o di prodotto (ad esempio Robur, Feralpi, Guna, Novamont etc.). Innovare significa anche agire sulle competenze dei collaboratori a tutti i livelli come fanno alcune imprese edili (Meraviglia Spa) per migliorarne la produttività, investire in forme di partnership con altre imprese in modo strutturato (non necessariamente formalizzato) per aggredire nuovi segmenti di mercato furniture (Bellotti), darsi strumenti per comprendere l'evoluzione di mercati geograficamente lontani nella meccanica (3C Catene) o per delineare le tendenze degli utilizzatori di packaging (Ghelfi Ondulati), darsi strumenti per passare dalla comunicazione di un prodotto alla comunicazione di un mondo di valori e significati a esso connessi (B&B, Lifegate).

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