I fucili di Gardone Valtrompia «minacciati» dal digital divide

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IL RATING DEL SOLE
Il punteggio
Attraverso una griglia di 12 variabili ciascun distretto è definito nei suoi punti di forza e di debolezza. Gardone Valtrompia vanta una grande capacità di fare rete ma resta ancora troppo isolata dall'esterno
IL GIUDIZIO
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PUNTI DI FORZA
1
CAPACITÀ DI FARE RETE
In questi anni il distretto delle armi di Gardone Valtrompia è riuscito a rafforzare la sua identità anche sotto il profilo tecnico-giuridico: la filiera delle armi sportive è stata recentemente individuata dal bando Driade (promosso da Regione Lombardia) come uno dei sette cluster produttivi d'eccellenza rappresentativi delle specificità del territorio regionale
ALTA
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2
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Più del novanta per cento della produzione del distretto armiero in provincia di Brescia viene venduta sui principali mercati esteri. Questo avviene non solo per le imprese maggiormente strutturate, ma anche per quelle di minori dimensioni: non è raro trovare le piccole realtà, oltre che nei tradizionali circuiti del Nord Amercia e dell'Europa, pure negli emergenti mercati dell'Est europeo e del Sudafrica
BUONA
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3
INNOVAZIONE
Tutte le lavorazioni meccaniche predisposte nelle aziende armiere della provincia di Brescia sono ormai a controllo numerico. Inoltre la gamma di produzione nel tempo è stata ampiamente diversificata: l'alta tecnologia e la presenza di nuovi materiali nei prodotti confermano le caratteristiche di qualità vantate dai fucili italiani a livello internazionale
DISCRETA
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PUNTI DI DEBOLEZZA
1
DIMENSIONI D'IMPRESA
Se si esclude il caso particolare della Beretta Fabbrica d'Armi, la pluricentenaria azienda leader del distretto, l'impresa media armiera del distretto valtrumplino è rimasta, anche in questi ultimi venti anni, di piccole dimensioni, e spesso ha mantenuto una vocazione artigianale che ha permesso il mantenimento degli standard di qualità della produzione, ma che non ha agevolato una migliore competitività nei confronti della concorrenza internazionale
BASSA
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2
ALLEANZE CON L'ESTERO
Il distretto dei fucili di Gardone Valtrompia, in provincia di Brescia, in questi anni non è mai riuscito, salvo che in rare ed isolate occasioni, a stringere alleanze con partner esteri. Pur potendo contare su una già citata ottima capacità esportativa, le aziende del distretto non sono mai riuscite a garantirsi una migliore e più agevole penetrazione commerciale sui mercati mondiali
SCARSA
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3
ATTRATTIVITÀ
La Valle Trompia resta ancora oggi una comunità chiusa, con infrastrutture materiali (in particolare le reti d'accesso stradale) ed immateriali (i produttori hanno individuato nella mancanza di una connessione internet veloce uno dei limiti alla competitività) deficitarie. Un parziale isolamento che non ha incoraggiato in questi anni l'insediamento di imprese dall'esterno
INSUFFICIENTE
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I MAESTRI INCISORI

Il bulino e le altre tecniche
Il bulino è un sottile scalpello con punta in acciaio, utilizzato per particolari incisioni. Nel distretto di Gardone esistono ancora artigiani incisori che con questa tecnica impreziosiscono i calci dei fucili con scene di caccia o con altre raffigurazioni personalizzate (esistono anche armi sulle quali sono state replicati, per esempio, gli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina). L'arte dell'incisione sulle armi nasce con le armi stesse, ma è solo nell'Ottocento che si definisce un vero e proprio boom della decorazione di fucili e pistole. Nel secondo dopoguerra che si concretizza l'affermazione dei maestri bresciani attraverso l'uso del bulino, che permette, attraverso micro linee e punti, di ottenere precisione assoluta ottenendo varie tonalità di chiaroscuri. Oltre al bulino i maestri incisori bresciani utilizzano anche altri metodi, come per esempio il cosiddetto «rimesso in oro» (o agemina, dal latino ad gemina metalla, cioè a doppio metallo: in estrema sintesi si tratta di un piccolo «scavo» riempito con del filo d'oro), oppure il martelletto e punta, usati per il bassorilievo.