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Questo articolo è stato pubblicato il 25 settembre 2012 alle ore 19:29.

Zone a traffico limitato, congestion charge, pedaggi per i veicoli inquinanti, parcheggi concessi con il contagocce e a caro prezzo. Da Londra a Milano, da Copenhagen a Parigi, girare in macchina in città ormai sta diventando un'abitudine in via d'estinzione, quasi come fumare nei locali pubblici. Cosa resta, se non si hanno le tasche abbastanza profonde per comprarsi un'auto elettrica? I mezzi pubblici o la bici. Ma in molte città andare in bici resta un'attività estremamente pericolosa.
A Londra, nei primi due anni di congestion charge, dal 2003 al 2005, il traffico su quattro ruote è diminuito del 16% nel perimetro del pedaggio e il traffico di biciclette è aumentato del 28%, assestandosi da allora sui 500mila viaggi quotidiani, anche grazie a un sistema di bike-sharing con 6mila bici disponibili in 400 parcheggi sparsi per la città. Ma nei sei anni successivi il numero di ciclisti vittime di incidenti seri è raddoppiato. L'anno scorso, 16 ciclisti sono stati uccisi nelle strade di Londra, 555 feriti gravemente e quasi quattromila leggermente.
Soluzioni? Sam Martin, un architetto londinese che ha smesso di andare in bici in città per paura degli incidenti, ha proposto al sindaco Boris Johnson, a sua volta un ciclista appassionato, un sistema di passerelle sopraelevate a pagamento, chiamate SkyCycle, per separare il flusso di bici da quello delle auto. Martin si è ispirato a un'idea dalle autorità newyorkesi, che hanno aperto al pubblico di pedoni e ciclisti una rete di vecchie linee ferroviarie sopraelevate, ora in disuso.
Un progetto analogo, Velo-City, era stato lanciato anni fa anche per Toronto. Per l'architetto ciclista, a Londra le vecchie linee ferroviarie sopraelevate si potrebbero integrare con delle passerelle ad hoc, coperte da un tunnel trasparente, usando sempre aree di pertinenza di Network Rail, la società proprietaria delle reti ferroviarie. Ci sono già stati diversi contatti fra il sindaco e Network Rail, con studi di fattibilità per realizzare il progetto, che potrebbe diventare realtà entro il 2015.
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