Produzione di energia da fonti rinnovabili, ma anche (e soprattutto) risparmio energetico attraverso un efficientamento in chiave eco-frendly degli edifici pubblici e privati e dei processi produttivi. Sono gli obiettivi su cui puntano gli enti liguri e a cui guardano con favore gli industriali. La Liguria è una regione sensibile al tema. Lo dimostra il fatto che sul suo territorio (specie nel savonese) si siano sviluppati più di trenta parchi eolici, uno dei quali fornisce energia al paese di Stella, che nel 2008 ha vinto il premio Klimaenergy per le buone pratiche ambientali.

Altro indizio importante dell'animo "verde" ligure è il fatto che la città di Genova si sia aggiudicata ben tre bandi, per altrettanti progetti relativi al programma comunitario delle Smart city. «C'è stata – dice il sindaco, Marco Doria – la capacità di realizzare progetti vincenti. La mia amministrazione intende continuare su questa strada. Ma punta anche a favorire, nei limiti delle competenze del Comune, trasformazioni della struttura cittadina con attività economiche che rispettano l'ambiente. Penso a quanto è accaduto, in precedenza, con lo stop alle lavorazioni a caldo dell'Ilva di Genova».

«Non c'è dubbio – afferma Giovanni Calvini, presidente di Confindustria Genova – che il settore green sia uno dei pochi che sta crescendo, nonostante la crisi. Anche se bisogna stare attenti ai fenomeni di bolla. Perché c'è stato molto entusiasmo per le fonti rinnovabili, alimentato da forti incentivi che poi sono stati rimodulati più volte e hanno generato incertezza. In ogni caso, oggi green economy vuol dire soprattutto risparmio energetico con edifici e impianti efficienti. In case, uffici e fabbriche ci sono notevoli spazi di miglioramento sotto quel profilo. E Genova ha una forte filiera di impiantistica, che va dall'Abb in giù, nonché un cospicuo numero di imprese in grado di rinnovare gli impianti in chiave ecosostenibile. Certo questi interventi comportano spese alte, che meriterebbero una defiscalizzazione. D'altro canto, quello dell'energia rappresenta un costo critico, da ridurre, per le aziende. Occorre trovare un giusto equilibrio tra utilizzo di fonti rinnovabili ed efficientamento energetico». E di sostenibilità dell'attività industriale si parlerà nell'assemblea di Confindustria Genova, intitolata «Verso un mondo nuovo», che si terrà il primo ottobre e alla quale parteciperà il presidente nazionale Giorgio Squinzi.

La Regione Liguria si è mossa, in parte, nella direzione indicata dagli imprenditori, utilizzando i fondi a sua disposizione per circa 14 milioni. «Abbiamo agito – spiega Renzo Guccinelli, assessore alle Attività produttive – su tre aspetti verdi: la produzione da fonti rinnovabili; l'efficienza degli edifici; l'innovazione energetica nei processi produttivi. E abbiamo avviato tre bandi. Il primo, indirizzato a enti pubblici, finanzia efficienza energetica e produzione da fonti rinnovabili. Il bando ha a disposizione 6,9 milioni per 63 interventi relativi a una cinquantina di siti. Poi abbiamo istituito un bando sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, sempre per soggetti pubblici, dotato di 4 milioni per 82 interventi relativi a impianti fotovoltaici e a biomasse. Il terzo, per il quale ci sono 800mila euro, è rivolto ai privati e punta sull'innovazione energetica nei processi produttivi. Sono state finanziate 22 domande. Poi c'è un bando aperto per agevolare l'efficienza energetica, indirizzato a distretti, reti e aggregazioni di imprese, con dotazione di 2 milioni». Inoltre, aggiunge l'assessore all'Ambiente, Renata Briano, la Regione ha realizzato un piano per favorire gli acquisti ecosostenibili (dalla carta ai prodotti per le pulizie) nell'amministrazione regionale e negli altri enti pubblici. La svolta green è in corso, quindi. Ma va sostenuta. In primis, puntando a vincere altri bandi Ue del programma Smart cities, oltre ai 5,6 milioni in arrivo.

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