Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2012 alle ore 14:59.

I mercati di Azimut Benetti, leader mondiale nella nautica a motore, sono da sempre soprattutto esteri («l'internazionalizzazione è stata per molto tempo un hobby, oggi è una necessità», dice il patron, Paolo Vitelli) ma l'azienda rimane saldamente ancorata dove è nata, ad Avigliana, e dove dà lavoro a 1.200 persone (2.400 in tutto il gruppo).
È la prova, nell'attuale congiuntura, che possono convivere in un'impresa italiana che ha chiuso la stagione nautica con un valore della produzione di 600 milioni, soprattutto grazie ai megayacht, in linea col 2011 (ma erano 900 i milioni, nel 2007), sia una forte trazione estera («esportiamo il 98% della produzione totale; in controtendenza rispetto alla flessione del mercato globale il gruppo ha acquisito nuove quote e, in particolare negli Usa, questa è aumentata del 15%; l'Italia, invece, rappresenta oggi solo l'1,3% del giro d'affari, era il 20 tre anni fa») sia un altrettanto forte radicamento nazionale.
Qui operano sei degli otto cantieri di Azimut Benetti. Ma il discorso vale soprattutto per l'insediamento industriale nella cittadina lacustre torinese, alle porte della Val di Susa: «Avigliana – sottolinea Vitelli - è e rimarrà la sede generale del gruppo. Trova qui, infatti, la sua centralità un sistema industriale che andiamo a realizzare anche altrove. E qui c'è la struttura corporate di Azimut Benetti: amministrazione, finance, Ict, Hr, legale». Vitelli, dal secondo piano della palazzina uffici di Avigliana – mentre dalle porte dell'ordinatissimo e super organizzato stabilimento spuntano profili di yacht tra i 45 e i 70 piedi , il grosso della produzione Azimut, tanto fly che sportiva – si dice ottimista sulle prospettive del gruppo nell'ambito della competizione mondiale: «Per altri due anni non prevediamo miglioramenti del mercato della nautica, ma noi contiamo di aumentare la nostra quota annua del 10%, fino al 2014».
Incrementi che avverranno, Vitelli ne è sicuro – e usa termini forti – «rubando quote ad altri». L'azienda si è radicata nel mondo con uffici propri (e depositi di ricambi) a Hong Kong, Shangai, Miami, in Brasile, e conta su una rete internazionale di 90 concessionari. Dove sta andando la nautica? Il presidente di Azimut Benetti non ha dubbi: «Verso un numero inferiore di produttori di imbarcazioni, con costruttori capaci di garantire di più la clientela per qualità di prodotto e servizi. Andiamo verso una possibile leggera ripresa del mercato europeo, ma la nostra grande speranza è nella crescita di clientela nella classe media cinese nell'arco di un due anni e non a caso stiamo lavorando a un altro punto di assistenza» nel Paese asiatico (qui il 7% fatturato di Azimut Benetti).
Tuttavia Vitelli ha sufficientemente i piedi per terra (ma anche le condizioni per farlo) per non puntare tutto sulle ricchezze che verranno: «I Paesi emergenti – dice – rappresentano la sfida, ma la stabilità, il punto di forza, sono gli Stati Uniti. È questo il nostro primo mercato di riferimento (30% del business di Azimut Benetti) oltre a essere in leggera ripresa e con una riapertura al credito. Contiamo di fare un bel po' di più nei prossimi anni. E con gli Usa, anche col mercato americano nel suo complesso, che tutto insieme garantisce oggi il 50% del nostro fatturato; siamo forti pure in Brasile, Messico, Repubblica Dominicana e Venezuela. Sud Est asiatico e Medio Oriente rappresentano rispettivamente nel fatturato Azimut Benetti il 20 e il 10 per cento. Ma l'Europa... (con la Russia) sfiora appena il venti (era il 50% tre anni fa)».
La proiezione estera di Azimut Benetti («Da sempre primi in Usa, primi in Brasile, primi in Medio Oriente, dal 1977, poi primi in Cina», dice Vitelli) continua a coniugarsi con una stabilità patrimoniale della famiglia Vitelli dal dna economico tipicamente sabaudo: «Capacità di risparmio e molto investimento in azienda, scarsa dipendenza dalle banche». E poi innovazione di prodotto, con design fortemente riconoscibile, con le novità proposte tra estate e autunno nei principali saloni nautici. Con quella creatività che ha spinto Vitelli a sostenere un concorso d'idee tra progettisti per design innovativi da sottoporre agli armatori Benetti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
Dai nostri archivi
Moved Permanently
The document has moved here.