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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2012 alle ore 14:58.

Carla Demaria, presidente di Monte Carlo YachtsCarla Demaria, presidente di Monte Carlo Yachts

Il gruppo francese Bénéteau, numero uno della nautica mondiale con quasi un miliardo di euro di fatturato e 6.100 dipendenti, continua a investire sull'Italia, sul suo cantiere nautico Monte Carlo Yachts di Monfalcone (Gorizia). Anzi, accelera sulle infrastrutture, portando in casa alcune lavorazioni prima affidate a terzi e, in prospettiva, portando in Italia la produzione di alcuni modelli a marchio Bènéteau la nuova linea MC).

Al termine dei lavori nel 2015 (che attiveranno investimenti per 40 milioni di euro), la struttura raggiungerà i 130mila metri quadrati di superficie, di cui circa il 50% coperti (capannoni per il montaggio, arredi, produzione di vetroresina, cabina di verniciatura). I dipendenti del gruppo passeranno da 180 a 250: un segno di grande fiducia nella capacità italiana di produrre beni di lusso. Che ben si sposa con la ricerca tecnologica del gruppo francese, che ha brevettato un sistema che consente di lavorare agli interni in una seconda linea si prioduzione e poi di incollarli allo scafo (prodotto nella linea principale) con un tecnologia mutuata dal settore aerospaziale.

Qui è nata la novità di quest'anno, il Monte Carlo 70, yacht di 21 metri firmato da Nuvolari & Lenard, dal design classico, senza tempo. Una bella novità per il cantiere creato quattro anni fa per iniziativa di Carla Demaria, già presidente di Atlantis del gruppo Azimut Benetti. Ne è passata di acqua sotto i ponti, dal 2009: all'inizio erano solo due: Demaria (presidente) e Fabrizio Ierrera (direttore generale, ora amministratore delegato), diventati poi 20 nel 2010 fino ai 180 attuali.

La manager, che ha partecipato direttamente alla costituzione della società italiana, sta quindi vincendo la sfida di favorire l'ingresso del gruppo francese nel settore delle barche di lusso. «Appartenere a un gruppo mondiale con una storia secolare, 128 anni, è sicuramente un vantaggio, ma non basta - dice Demaria -. Per emergere sono necessari investimenti, alta tecnologia, una chiara visione del mercato e duro lavoro».

Un lavoro, evidentemente, che paga: in pochi anni si è passati dal costruire una singola barca (nel 2010) alle 11 attuali, per un totale stimato di circa 23 milioni di fatturato, che nelle intenzioni dovrebbero raggiungere i 40 nel 2013.

Il made in Monfalcone piace all'estero: tutte le barche sono state vendute a clienti stranieri. Ma non ci sono rimpianti sull'insediamento italiano, che ha anche beneficiato della politica di sviluppo della Regione Friuli Venezia Giulia, nel favorire gli investimenti stranieri sul suo territorio.

I risultati ottenuti da Demaria, presidente di Monte Carlo Yachts (che ha per amministratore delegato Fabrizio Iarrera), l'hanno spinta ai vertici del gruppio Bénéteau, dove ricopre la carica di direttore generale del marchio principale (Bénéteau).

E la strategia 2012? «In teoria - afferma Demaria - dovremo focalizzarci sui mercati emergenti. Ma, in realtà, questo è vero fino a un certo punto: oggi occorre essere ancora globali, lavorare su tutti i mercati. Questo crea delle difficoltà, perché un cliente brasiliano non ha nulla a che vedere con uno cinese, per esempio. Il vantaggio che offre il gruppo Bénéteau è avere una rete vendita distribuita in tutto il mondo e, allo stesso tempo, ci sono strutture nostre, commerciali e di produzione, che coprono i diversi mercati».

Non è un caso che la filosofia seguita dal cantiere sia definita adaptive evolution, essendo legata alla sensibilità di lettura nel contesto generale per rispondere in modo tempestivo e con un cambiamento continuo alle modifiche di un mercato che vive una fase diprofonda trasformazione e crisi, almeno nei paesi dall'economia più matura.
Come reagire alla crisi? «La relazione con i clienti diventa il punto focale di tutte le strategie interne - conclude Demaria -. Quando si riesce a entrare in relazione con loro e a comprendere esattamente quello che vogliono si può rispondere ai loro bisogni in modo soddisfacente per tutti».

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