Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2012 alle ore 14:59.

My24
Ferruccio Rossi, ad del gruppo Ferretti, a Cannes, con un modellino di barca di 96 piediFerruccio Rossi, ad del gruppo Ferretti, a Cannes, con un modellino di barca di 96 piedi

Per Ferretti questo è l'anno della svolta. Il gruppo fondato nel 1968 da Norberto Ferretti ha riconquistato stabilità e può guardare al futuro con più fiducia. Usciti dall'incubo del dissesto finanziario, si può finalmente ricominciare a parlare di barche. Il marchio romagnolo approda a Genova forte di un buon successo al Boat Show di Cannes, dove il ritrovato orgoglio era espresso da cinque anteprime mondiali: due Ferretti, l'870 da 26 metri e il 690 da 21, il nuovo Pershing 82, il cruiser Dolphin 64 e l'ultimo nato in casa Riva, il 63 Virtus.

«In Francia abbiamo registrato un trend in forte miglioramento rispetto all'anno scorso - spiega Ferruccio Rossi, da undici anni nel gruppo e da un mese nuovo amministratore delegato - sono stati chiusi dei contratti e per la prima volta da tempo si intravede una vera inversione di tendenza, una ripresa piuttosto sostenuta». Rossi parla del mercato ma non può fare a meno di pensare al suo gruppo. È soprattutto per Ferretti che si celebra l'inversione di tendenza, dopo anni (troppi) in cui l'azienda é stata in mano al private equity, con tutto quel che ció comporta in termini di strategie industriali e di mercato. Con l'acquisizione da parte della cinese Shig-Weichai, un colosso della produzione di macchinari per le costruzioni, si può tornare a lavorare in un'ottica di creazione di valore a lungo termine. Negli ultimi anni «l'attenzione del management era troppo spostata sul breve», conferma Rossi, un atteggiamento imposto dalla «necessaria ottica di exit a quattro-cinque anni da parte degli investitori».

L'ingresso dei cinesi, che hanno acquisito il 75% del gruppo con un investimento complessivo di 374 milioni, non ha solo consentito di rafforzare la struttura patrimoniale. «L'aspetto più rilevante - sottolinea l'ad - è che il riequilibrio finanziario dell'azienda è stato effettuato da un investitore di natura industriale, per di più operante nell'area del mondo con più alte potenzialità di crescita». Oltre ai soldi, il gruppo cinese porta in dote sinergie produttive, un potenziamento del canale commerciale e strategie di ulteriore espansione sui mercati emergenti. Infatti, una delle prime conseguenze dell'acquisizione, avvenuta nel gennaio scorso, è stata la costituzione di Ferretti Asia-Pacific a Shanghai, per valorizzare un'area dove già oggi l'azienda registra un aumento delle vendite del 30%.

E un forte investimento in Nord America, con l'apertura di un nuovo cantiere a Merrit Island in Florida per Bertram, uno degli otto brand del gruppo specializzato nelle fisherman boat. Se Weichai aprirà a Ferretti le porte del mercato asiatico, sembra totalmente esclusa, almeno per ora, ogni tipo di delocalizzazione. «È uno scenario del tutto inesistente - puntualizza Rossi - i nostri prodotti continueranno ad essere fieramente made in Italy e continueranno a coprire la fascia alta del mercato, anche nei paesi asiatici. Quel che si sta valutando è invece lo sviluppo di marchi nuovi, da produrre localmente, con un'offerta destinata alla middle class». Nessuna ipotesi di ridimensionamento della forza lavoro italiana, anche se «il processo di ottimizzazione dei costi» andrà portato avanti.

Ferretti riparte con la garanzia di mantenere l'ampio perimetro di offerta sul mercato della nautica internazionale con otto marchi di prestigio (oltre al cantiere che ha dato nome al gruppo, Pershing, Riva, Mochi Craft, Itama, Custom Line, Bertram e Crn) . L'ingresso della nuova proprietá non sarà però senza conseguenze, in termini operativi e di comunicazione, a partire dalla reticenza a fornire dati economici (le ultime cifre ufficiali sono relative all'anno nautico 2010-2011 con un valore di produzione di 521 milioni). Già molto era cambiato con l'arrivo del private equity, ma durante quella stagione il vecchio patron Norberto era pur sempre l'anima del gruppo. Oggi è presidente onorario, al vertice dell'azienda c'é Tan Xuguang, presidente di Weichai. Com'é lavorare con i cinesi? «Utilizzano metodologie di derivazione anglosassone - spiega Rossi che ha un passato nell'investment banking - ma mantengono una specificità culturale». A volte é necessario fare uno sforzo nell'interazione ma ci sono aspetti molto positivi: «Ci aiuta ad entrare meglio nella mentalità dei mercati emergenti».

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.