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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2012 alle ore 09:14.

Salite, discese. Lunghi rettilinei. Belle piste ciclabili. Sui muri delle case gigantografie del mito di questi luoghi dell'Alessandrino, Fausto Coppi. Castellania è vicina, ma la sorpresa è trovare in mezzo a panorami di vigneti, in cima a Costa Vescovato, il birrificio Gedeone. È operativo da gennaio 2011: ha chiuso l'anno scorso con un fatturato di circa 50mila euro e si prepara a brindare alla fine del 2012 con un giro d'affari che potrebbe sfiorare i 70mila euro. Carmelo Pappalardo, 51 anni, è approdato a Costa da Bovisio Masciago, per una vendemmia, e vi è rimasto.
Stessa storia per Lucile Allorent, 34 anni, di Strasburgo, impegnata part-time, dopo uno stage nella cooperativa di produzioni biologiche Valli unite. Con loro c'è Luca Molaschi, 27 anni. Dal fare birre per sè e amici si è passati a un vero e proprio lavoro. Le birre del laboratorio di Costa Vescovato forniscono gruppi di acquisto solidali (Gas), pizzerie e bar di Tortona e Novi, ma soprattutto locali di Milano e Genova. In filiera con un altro birrificio, Pappalardo e i due soci sognano di realizzare presto un maltificio che utilizzi orzi e grano locali e colture di luppolo a chilometro zero. Il birrificio Gedeone ha potuto avere il sostegno dei fondi strutturali tramite il Gal (Gruppo di azione locale) Giarolo Leader.
Tigliole, paese dell'astigiano distribuito su tre colli, non aveva panetterie. Ci ha pensato Marco Rabezzano, 24 anni, ad aprire il 2 giugno scorso l'Agripanetteria "dai cereali al pane", punto d'arrivo dell'esperienza di lavoro fatta da giovanissimo nell'azienda agricola del padre. Nel bel negozio in alto a Tigliole centro, sono esposti pane della tradizione locale, grissini, pizze e focacce. E poi dolci e torte, tutti prodotti con cereali e grano provenienti dalla sua azienda e da altre collegate nella filiera "'Na mica d'pan", una forma di pane, in dialetto ( finanziati con i fondi Ue del programma Leader tramite il Gal Basso Monferrato astigiano). Le cose vanno bene, il prodotto piace. Prima di allora Marco non sapeva panificare. S'è fatto aiutare da un professionista e in un mese ha imparato i segreti del mestiere. Ora si divide tra produzione nel laboratorio del negozio con la giovane Giuliana che ha assunto, e il lavoro, a fine giornata, nella campagna. L'Agripanetteria batte i mercatini di Asti e provincia. In quattro mesi ha fatturato circa 40mila euro.
Da colline, colture e vigne di Tigliole ai noccioleti di Feisoglio, nell'alta Langa cuneese: nell'azienda agricola "Azii" (qui, in dialetto) c'è lo stesso slancio imprenditoriale nel volto di Alberto Moreno, 28 anni. L'azienda, che da 300 anni viveva di noccioleti, allevamenti e grano, ha imboccato decisamente, col giovane agronomo, da luglio 2011, dopo una parentesi nei semilavorati, la strada della trasformazione della nocciola, con laboratorio e macchinari adatti a questa evoluzione. Il locale che fa da vetrina è pieno di prodotti realizzati qui: nocciole tostate col forno a legna, rivestite di cioccolato, miele, zucchero, dolci locali, torte, olio, creme per le gelaterie, anche le tagliatelle e i liquori. Le creme di nocciola hanno un importante sbocco di vendita nelle gelaterie del bresciano, del milanese e in Veneto. Il giro d'affari 2012 dovrebbe superare i 40mila euro. «Ad un certo punto – dice la mamma di Moreno, Rita Reitano - abbiamo capito che dovevamo trasformarci e Alberto avrebbe avuto la possibilità di fermarsi qui. Abbiamo colto al volo gli aiuti del Programma di sviluppo rurale». Oggi la "Azii" collabora in filiera con altre aziende, con gli incentivi offerti dal Gal Langhe e Roero sull'asse IV Leader, nella produzione di yogurt da latte di pecora alla nocciola, venduto in una trattoria della zona e sui mercati locali.
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