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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2012 alle ore 06:43.

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Le firme dei rappresentanti di agricoltura, artigianato, commercio, cooperazione e industria del Modenese sono tutte nel documento inviato alla presidenza di Cdm, Regione e Abi per ribadire le istanze del cratere: meno burocrazia e tempi brevi e certi; proroga di imposte e tasse almeno al 30 giugno 2013, con la proposta di rateizzarle in 5 anni per chi ha subìto danni indiretti e di 10 anni per le imprese colpite direttamente; attuazione concreta degli accordi siglati dalla Regione con le banche, rimasti lettera morta; strumenti programmatici innovativi e semplificati per la ricostruzione; realizzazione delle infrastrutture prioritarie per la Bassa Modenese a partire dalla Cispadana.
Una lettera che si incrocia con l'altra inviata a Giorgio Napolitano pochi giorni fa da oltre 1.500 tra cittadini, professionisti e imprenditori tra Emilia e Basso Mantovano con la preghiera di intercedere affinché sia concesso «il giusto tempo» a famiglie e aziende del cratere per pagare l'Erario. Inchiostro che racconta solo in parte il senso di abbandono gridato ieri nella sede camerale: «A inizio giugno qui era tutta una sfilata di personaggi e telecamere, oggi non si vede più nessuno. Chi fa da sè alla fine in questo Paese passa per fesso. E il peggio è che il 95% degli italiani pensa che per noi sia già stato fatto più del dovuto».
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La mappa dell'impatto
Le aziende colpite
La Regione Emilia-Romagna stima siano 10mila le imprese
che hanno subito danni diretti nell'area terremotata e che faranno domanda, a partire dal prossimo 15 novembre, per accedere ai 6 miliardi di contributi
L'occupazione
Nel Modenese, provincia epicentro del terremoto, sono circa 60mila i lavoratori in cassa integrazione. Le ore di Cig sono aumentate del 30% tra gennaio
e ottobre 2012 rispetto all'anno prima, superando i 63 milioni
Il cratere
Ci sono tre elenchi diversi dei comuni terremotati a seconda dei provvedimenti e ciò mina trasparenza e certezza normativa. E fa discutere che siano stati ricompresi comuni come Ferrara e Mantova rimasti di fatto illesi
Gli aiuti al manifatturiero
Oltre ai 6 miliardi dello Stato
per la ricostruzione la Regione
Emilia Romagna ha stanziato
15 milioni per le delocalizzazioni temporanee, altri 15 per la ricerca nelle Pmi del cosiddetto "cratere"
e 22 per l'innovazione

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