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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2012 alle ore 09:20.

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«La nostra è un'offerta apprezzata dal pubblico. Veniamo da una serie di successi: il 2011 nel suo complesso, la stagione invernale 2011-2012 e l'estate sono stati chiusi con una crescita per arrivi e presenze». Forte di questi risultati, l'assessore al Turismo della Valle d'Aosta, Aurelio Marguerettaz, scommette che anche la stagione invernale 2012/2013 possa mantenere il trend positivo che ormai caratterizza quest'ultimo triennio. In un momento di difficoltà generale, la gente prima di destinare le proprie risorse fa delle scelte oculate e la Valle d'Aosta resta una destinazione importante, aggiunge. «Abbiamo delle piste straordinarie. Sciare sotto il Monte Bianco, sotto il Cervino, sotto il Monte Rosa, le montagne più alte delle Alpi, è sicuramente un'offerta non banale» ribadisce l'assessore.

Del resto i numeri sono incontestabili e dimostrano che il turismo rappresenta un volano per lo sviluppo economico della regione, anche in piena fase di crisi economica. Il calo degli italiani nelle presenze 2011 (-2,89% rispetto al 2010) stagione 2008) è compensato dalla crescita degli stranieri (+12,65%) tanto che per la prima volta italiani e stranieri quasi si equivalgono (789.574 i primi e 761.410 i secondi). Tutto questo mentre sul fronte degli arrivi gli italiani rimangono quasi il doppio degli stranieri, con una crescita complessiva dell'11,7% rispetto al 2008 e del 2,8% rispetto alla stagione precedente. Se poi l'attenzione si sposta ai primi otto mesi del 2012 si passa dai 770.208 arrivi del 2011 agli 803.842 di quest'anno (+4,37%), con un contributo importanti degli italiani (da 496.019 a 524.392).

Stabili gli stranieri: 279.450 contro i 274.189. A supportare l'ottimismo valdostano anche lo studio elaborato da Skipass panorama turismo, l'Osservatorio italiano del turismo montano. «Dai responsabili della programmazione del prodotto "neve" dei Tour operator interpellati – si legge nel dossier – emerge che i territori che quest'anno avranno maggiore successo saranno, in Italia, Alto Adige (Val Gardena e Val Badia), Veneto, Trentino e Valle d'Aosta». In particolare potrebbe verificarsi un significativo ritorno delle settimane bianche. «Gli italiani si sono accorti – si legge ancora nel rapporto – che con la spesa sostenuta per trascorrere tre giorni sulla neve è possibile fare un'intera settimana di soggiorno». Un modo anche per spalmare il crescente costo della tratta autostradale tra Aosta e Quincinetto, ormai indicata come la più cara d'Italia (con consistenti aumenti nei pedaggi: +18,95% nel 2011 e +11,75% nel 2012) tanto che recentemente il Consiglio regionale ha chiesto una «presa di coscienza del costo eccessivo di questo tratto autostradale, che va a incidere anche sul turismo».

Si dicono fiduciosi anche gli albergatori valdostani. «Ciò che ci dà maggiore sicurezza oltre alle performance positive delle ultime due stagioni invernali è che le politiche di promozione e commercializzazione attuate dall'amministrazione regionale – spiega Silvana Perucca, presidente degli albergatori valdostani – hanno permesso di diminuire la nostra dipendenza dalla clientela nazionale.

In inverno si registrano da tempo trend positivi per quanto riguarda inglesi, russi, che stanno riscoprendo la Valle d'Aosta anche d'estate, e scandinavi. Risultati positivi resi possibili anche dalla scelta di molti albergatori di mantenere stabili, se non addirittura di ridurre le tariffe, riducendo i margini aziendali a tutto vantaggio del mantenimento delle quote di mercato».

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