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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2012 alle ore 09:20.

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Non solo casinò. Saint-Vincent vuole ritrovare i fasti di quando era la Riviera delle Alpi, quando ospitava il Disco per l'Estate e le Terme erano – con quelle di Acqui – le più famose del Nord Ovest. «Ripartiamo, nonostante la crisi, da una base di 100-110mila presenze annue» sottolinea Maura Susanna, assessore al Turismo della cittadina valdostana. E allora, crisi o non crisi, Saint-Vincent investe per rinnovare l'immagine, pur nel rispetto della tradizione.

Si rinnova il Casinò, con interventi per lotti, in modo da non chiudere mai la casa da gioco. E si rinnova il complesso storico del Billia collegato alla casa da gioco: ha già aperto, ad agosto, il nuovo Parc Hotel a quattro stelle, mentre per la fine dei lavori al Grand hotel a cinque stelle occorrerà attendere fino al prossimo luglio, quando sarà ultimato anche il centro congressi.

Nel frattempo sono ripartite le terme, note sin dai tempi dei romani e poi riscoperte per essere nuovamente lasciate declinare. Il primo lotto del recupero – progetto in project financing da 17 milioni – è stato completato, con la parte sanitaria e la Spa. «La parte relativa alle cure è già molto richiesta – spiega Maura Susanna – mentre la parte Spa è appena stata avviata. Non c'è nessuna concorrenza con le terme di Pré-Saint-Didier, le loro sono destinate all'Alta Valle, le nostre (che dispongono di 80 posti) per la Bassa valle e le vallate laterali. Per questo stiamo cercando di organizzare navette che colleghino Saint-Vincent con le località sciistiche più vicine, da Cervinia al comprensorio del Monterosaski».

«Le case da gioco sono ovunque in declino – ricorda Luca Frigerio, amministratore unico dell'ambizioso progetto Saint-Vincent Resort & Casinò – ma noi ci stiamo rilanciando con un piano di investimenti rilevanti». Con 70 milioni di investimenti complessivi, oltre 40 dei quali destinati al complesso alberghiero del Billia, Frigerio è convinto che «dall'inizio del 2014 si potranno vedere i frutti del rilancio, senza dimenticare – sottolinea – che negli ultimi tre anni i nostri risultati sono stati i migliori in Italia. Ma non basta. Puntiamo su turisti esteri con elevata capacità di spesa».

La ritrovata Riviera delle Alpi vuol puntare anche su sport e cultura, anche per ringiovanire l'età media dei turisti. Per questo si è creato il premio Sveart per offrire ai giovani artisti europei una vetrina internazionale e per la stessa ragione si è investito sulle strutture sportive che hanno ospitato la nazionale di nuoto ma anche quella di rugby e squadre di calcio, in collaborazione con Châtillon. E sempre con il Comune vicino si punta sulla cultura, ad esempio con l'apertura del Castello Gamba che ospita la collezione d'arte regionale. È stata, inoltre, riconsegnata alle visite la Mansio Romana, il parco archeologico chiuso da una ventina d'anni. Buone notizie, per chi non si arrende al declino.

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