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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2012 alle ore 15:56.

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A Eima 2012. Maschio Gaspardo ha presentato ContessaA Eima 2012. Maschio Gaspardo ha presentato Contessa

Innovazione di processo, con investimenti annui per 80 milioni (circa il 3% annuo del fatturato) caratterizzati nel corso del 2012 dalla realizzazione di una forte integrazione verticale. Innovazione di prodotto, con il lancio a fine febbraio 2013 di un nuovo prodotto alimentare che ha richiesto investimenti per circa 25 milioni. Innovazione strategica: gli investimenti (di produzione, di R &S, di comunicazione e marketing) si programmano andando a cogliere le tendenze nel gusto dei consumatori nei mercati americani, per poter contare sui grandi numeri.

I tre fronti procedono affiancati nelle strategie di un colosso dell'agroalimentare come Veronesi, leader europeo con un fatturato consolidato che nel 2012 si attesterà attorno i 2,7 miliardi in una crescita del 10% rispetto all'anno precedente. Quest'anno è stata raggiunta grazie anche alla partnership con un'azienda olandese di macchine industriali, la cosiddetta fabbrica compatta, che mette in linea la macellazione, il raffreddamento e il taglio, completamente integrati nello stesso stabilimento, riducendo i costi di produzione, aumentando il recupero energetico e velocizzando il processo produttivo. Un ordine della grande distribuzione viene consegnato la mattina dopo.

Bruno Veronesi, presidente della holding, si è raccontato in uno dei seminari organizzati dal Salone d'impresa, dedicati ai punti di forza dell'economia regionale dai quali ripartire: «Abbiamo creato un club per soli direttori generali e amministratori delegati, e organizziamo momenti di confronto all'interno del luogo dove l'innovazione si realizza: in azienda» spiega il direttore Ferdinando Azzariti. E l'innovazione veneta tiene testa anche alla crisi: i dati dei depositi di brevetti nel terzo trimestre 2012 mostrano a livello nazionale una flessione del 5%; in regione è più contenuta, intorno all'1%, spiegabile con le ridotte risorse disponibili: «Un segnale che preoccupa, considerando che proprio in un contesto recessivo dovrebbero aumentare gli investimenti anticiclici in innovazione: non a caso le domande di brevetto aumentano in Paesi quali Usa, Germania, la stessa Cina», dice Francesco Bonini, dell'onomimo studio vicentino specializzato in tutela della proprietà industriale. «L'esperienza – aggiunge – mostra che le aziende devono prevedere una sapiente strategia di protezione delle proprie innovazioni di prodotto, di forma intesa come design o segno distintivo, altrimenti i costi e le energie investiti nell'innovazione, più che un vantaggio competitivo, diventano un regalo alla concorrenza».

Dopo avere subito per anni la concorrenza sleale, oggi le imprese venete incassano le prime sentenze positive a favore della propria creatività, ma la tutela resta un punto debole. È il caso di Virosac, azienda di Pederobba (Treviso) specializzata nella produzione di sacchi per i rifiuti e per la casa, che punta sulla creatività e, negli anni, ha registrato in Italia e in Europa le proprie idee. Ora, dopo due anni di attesa, è arrivata la registrazione del brevetto del "Lacciosac", sistema di chiusura dei sacchetti per l'immondizia messo a punto insieme ad altre innovazioni protette dal brevetto per 20 anni. Attualmente l'azienda ha in atto diverse cause contro imitatori, e non solo all'estero. «In tempi di crisi la differenza la fanno le idee, e chi non le ha cerca di copiarle – dice uno dei soci fondatori Graziano Virago – Non è facile tutelare i brevetti, le azioni legali vanno per le lunghe mentre aziende come la nostra devono essere efficienti, pronte a cogliere le esigenze del mercato, veloci a trovare soluzioni innovative».

L'innovazione di prodotto apre, in molti casi, la strada alla crescita: nel caso di Maschio Gaspardo, gruppo con base a Campodarsego (Padova), ha portato a tre acquisizioni in pochi mesi (dopo la Dal Degan di Vicenza a luglio e la veneziana Finotto ad agosto, la Unigreen di Reggio Emilia) e all'inaugurazione del nuovo sito produttivo in India a settembre, dove attualmente sono impiegati 150 operai, tutti locali, che a regime arriveranno a 250 e per il primo anno sarà in grado di garantire una produzione di oltre 20mila macchine (pari al 50% della capacità produttiva). L'azienda – un volume d'affari di 186 milioni, 1.200 occupati, 4 sedi produttive in Italia e una quota di export del 78% della produzione – ha presentato all'edizione 2012 di Elma un macchinario chiamato Contessa, che permette di effettuare le diverse fasi di lavorazione del terreno in un unico passaggio, mantenendo inalterata la superficie e preservando lo stato vegetale della coltura precedente. In questo modo si riduce drasticamente il consumo di combustibile, e si unisce l'efficienza energetica alla manovrabilità e versatilità.

Made in Veneto è anche l'innovazione scelta da Toyota material handling Europe per i propri modelli: l'ha messa a punto Midac Batteries di Soave (Verona) – un fatturato di 126 milioni e livelli occupazionali in aumento, 400 i dipendenti nei due stabilimenti italiani, 18 in Francia, 9 in Germania – che ha realizzato un modello di batterie per carrelli elevatori di cui è, attualmente, l'unico produttore al mondo. Una progettazione avviata negli anni Duemila, ma che solo quest'anno si è concretizzata: ai collaudi hanno partecipato anche i ricercatori della multinazionale giapponese, che hanno approvato gli standard di qualità e contenuto tecnologico.

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