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Questo articolo è stato pubblicato il 02 gennaio 2013 alle ore 06:42.

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Boldi indica nell'efficienza interna un altro dei motori del rilancio. «Possiamo recuperare risorse riducendo gli sprechi e ottimizzando le procedure: con il metodo Toyota ci sono almeno 200 milioni di liquidità che resterebbero in azienda, facendo la differenze per il distretto», suggerisce il leader di Confartigianato. «Stiamo cominciando a parlare di questi temi, così come siamo impegnati a seguire politiche di marchio, la tendenza moda e il richiamo delle grandi griffe», aggiunge. Un esempio di successo è quello del brand Graziella, azienda della famiglia Gori che nel 2012 ha raddoppiato i ricavi (dai 24 del 2011 a 45 milioni), grazie ai Paesi emergenti, alla tecnologia e alla diversificazione dei materiali.
Nel futuro del distretto c'è un legame sempre più stretto con il made in Italy. E su questo tema gli orafi aretini che aderiscono a Confindustria stanno lavorando a un evento nazionale per la prossima primavera. In quell'occasione presenteranno uno studio sul rilancio del settore. La ricetta, comunque, non si scosterà molto dalle cose che abbiamo cercato di raccontare e che sono riassumibili nel passaggio «dal valore materiale al valore immateriale» della produzione.
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IL RATING DEL SOLE
Il punteggio
Attraverso una griglia di 14 variabili ciascun distretto è definito nei suoi punti di forza e di debolezza. Valduggia resiste grazie alla filiera locale, alla flessibilità e alla forte spinta dell'export.
Dimensioni e produttività i limiti.
IL GIUDIZIO
-
PUNTI DI FORZA
2
INNOVAZIONE
Il territorio sta giocando le carte migliori proprio sul fronte della creatività e della diversificazione, di prodotto e di materiali, con l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia e di materie prime meno costose e più in linea con i gusti del pubblico.
1
OCCUPAZIONE
La manodopera locale è particolarmente qualificata e rappresenta uno dei maggiori punti di forza del polo toscano della gioielleria nella competizione internazionale, come dimostra il forte ritorno degli acquirenti americani.
3
ANTI CONCORRENZA SLEALE
Le aziende aretine hanno reagito all'apertura asimmetrica del mercato, dove subiscono i dazi all'export (Cina, Usa) e la concorrenza in casa dei produttori stranieri, puntando sui valori immateriali e il contenuto etico dei gioielli, così da non farsi spazzare via.
BUONA
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DISCRETA
-
ALTA
-
PUNTI DI DEBOLEZZA
2
PRODUTTIVITÀ
Il lavoro di efficientamento è uno dei punti al centro del confronto tra organizzazioni di categoria e parti sociali. Per il presidente della Confartigianato aretina, Boldi, sarebbe possibile recuperare almeno 200 milioni di liquidità aziendale solo con i risparmi.
3
CAPACITÀ DI FARE RETE
Come superare la storica mancanza di marchi forti e la difficoltà a operare sui mercati lontani? Fare rete è una delle priorità degli ultimi anni, così come il proceso di avvicinamento alle griffe del made in Italy: il distretto è molto attivo su questo fronte, ma la strada da fare è lunga.
1
DIMENSIONI D'IMPRESA
Il gruppo orafo più grande, la Unoaerre in fase di rilancio, non supera i 130 milioni di ricavi (30 di valore aggiunto): a parte i colossi del recupero metalli, come Italpreziosi e Chimet, la dimensione delle imprese è piccola.
INSUFFICIENTE
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SCARSA
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BASSA
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