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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 21:05.

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La chiave che apre la porta del futuro si chiama originalità dell'offerta. Ne sono profondamente convinti alla Fiera del Levante, storico ente espositivo di Bari che punta ad avere per il 2015 ben cinque eventi di proprietà, con grande attenzione alle esigenze delle imprese che aspirano a espandere il proprio business oltre confine e un occhio di riguardo al business to consumer.

«Oltre al tradizionale appuntamento con la fiera di settembre – spiega il dg Leonardo Volpicella – già quest'anno avremo un evento a fine aprile sull'economia del mare cui, nel 2014, si uniranno una fiera dell'edilizia, comparto di importanza strategica per l'economia pugliese e meridionale, una dedicata all'industria dell'oleificazione e un quinto evento che al momento è top secret. In tutti i casi – prosegue Volpicella – parliamo di veri e propri festival più che di fiere tradizionali. Non semplici contenitori di stand ed eventi: qualcosa che potremmo definire offerta integrata di esperienze».

La crisi si sente, eccome, anche nel polo fieristico barese. Il bilancio del 2012, in via d'approvazione, dovrebbe chiudersi con un fatturato di circa 6,5 milioni, a fronte dei 9,1 del 2011. La riduzione – spiegano dall'ente che l'anno scorso ha ospitato 13 eventi – è dovuta a minori incassi della fiera campionaria e alle fiere biennali che cadono soltanto negli anni dispari. Poi c'è anche il tema della crisi, indubbiamente. «È un momento di grande difficoltà – continua il dg – per l'intero settore, ragion per cui riteniamo che riesca a distinguersi soprattutto chi investe sull'originalità dell'offerta». Questa la direzione verso la quale intende puntare con forza l'ente che dà lavoro a 91 persone tra addetti a tempo pieno e part time. «Alle Pmi che aspirano a crescere all'estero – spiega Volpicella – noi offriamo una vetrina qualificata e qualificante nell'ambito della quale potranno entrare in contatto con buyers esteri, stringere partnership ed espandere, in questo modo, il proprio giro d'affari. Tutti i nuovi eventi in fase di organizzazione – sottolinea il dg – avranno per questo una vocazione internazionale».

Fiera del Levante, in virtù dei suoi 385mila visitatori, vuole comunque conservare una forte connotazione business to consumer. «In questo senso – dice Volpicella – intendiamo lavorare sulle esperienze emozionali. Non è più il tempo in cui ci si recava alle fiere per visionare, ed eventualmente acquistare, le novità. Oggi il visitatore nella maggior parte dei casi conosce già il prodotto. I nostri nuovi eventi – conclude il dg – avranno perciò un valore aggiunto: offrire sempre al pubblico la possibilità di provare ciò che andrà ad acquistare».

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