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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2013 alle ore 08:54.

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«Sono appena rientrato dalla Colombia. Lì c'è davvero tantissimo da fare. La viabilità in tutto il Paese è da creare da zero. In futuro andremo là sempre di più». Paolo Zamparutti, 33 anni, laureato in geomorfologia, con la sua Techgea sta seguendo numerosi cantieri all'estero (Turchia, Svizzera, Uzbekistan, Nigeria, Thailandia) fino alla nuova terra di conquista: la Colombia e, più in generale, tutto il Sud America. Techgea, neppure due anni di vita, è una società indipendente specializzata nella esplorazione del sottosuolo e nella diagnostica delle strutture. Dal 2011 è insediata a Pont-Saint-Martin, nella Pepinière d'entreprises (che sta per incubatore d'impresa) gestita da Vallèe d'Aoste Structure, per la Regione. Techgea, in sostanza, permette di conoscere in anticipo se vale la pena avviare un'attività di scavo. A guidare la start-up è Mario Naldi, 50 anni, con un manipolo di giovani laureati under 35.

Nella porta accanto Giulio Valzolgher, 27 anni, si fa aiutare dal papà Pierpaolo (un passato dirigenziale in Vodafone e Fastweb) a dare gambe al suo sogno imprenditoriale, chiamato Fastalp: portare internet dove le grandi compagnie di telecomunicazione non hanno interesse ad arrivare. «Tutta l'offerta prodotti-servizi – spiega – è basata sull'uso delle più moderne tecnologie wireless digitali ed è caratterizzata da valori di banda minima garantita al top del mercato». Ad inizio 2013 risultano connessi circa un migliaio di clienti. «Uno degli esempi migliori della particolarità del servizio – commenta Valzolgher – è la connessione delle centrali idroelettriche gestite dalla Fratelli Ronc. Le centraline sono tutte posizionate in luoghi dove normalmente non c'è copertura di segnale. Con la nostra tecnologia riusciamo a garantirne la gestione a distanza con un semplice smartphone». Sullo stesso corridoio la Biodigitalvalley di Enrico Bucci che, con il progetto ParIS della Regione, è impegnata nel testare una nuova procedura di ricerca informatica in grado di individuare i biomarcatori della malattia del Parkinson, per far fare passi significativi all'attività di diagnostica. «Il tutto – commenta Bucci – è reso possibile da ProteinQuest, la nostra piattaforma per la biodiscovery che integra e confronta i dati della letteratura scientifica biomedica con altri tipi di dati e immagini. Gli strumenti informatici velocizzano enormemente l'analisi fatta dai ricercatori ed è possibile così raggiungere più velocemente risultati importanti».

A pochi chilometri, a Issogne, in un'area ancora sottoutilizzata di proprietà un tempo di un importante gruppo industriale valdostano, nella Vass technologies sono protagonisti due quarantenni: Giuseppe Gianolio e Simone Mulattieri, entrambi ingegneri. Per loro l'incubatore è stata una tappa rapidissima. Le dimensioni del business reclamavano da subito spazi più imponenti. La loro idea imprenditoriale punta a rivoluzionare il settore edile: «Realizzare un tetto completo in tre giorni contro le due settimane di uno tradizionale». Gianolio, tra i fondatori di Electro Power System, prima azienda ad ottenere il riconoscimento del World Economic Forum di Davos, così racconta la genesi della sua nuova sfida imprenditoriale: «Dovevo ristrutturare il tetto di casa e ho notato che l'assemblaggio avveniva in cantiere con tutte le difficoltà connesse al dover coordinare molteplici fornitori. Le modalità costruttive erano davvero lontane anni luce dalle potenzialità di oggi. Inoltre, mi sono accorto che più di metà del valore dell'investimento è legato all'installazione. Una vera enormità. Ho iniziato a realizzare dei prototipi avviando una ricerca brevettuale per capire se mi trovavo davvero di fronte ad un'idea nuova. Mi sono così accorto che c'era spazio per fare qualcosa di innovativo e siamo partiti. È nato così il primo tetto modulare high tech». Nell'incubatore di Aosta, invece, dal 45enne Pierpaolo Rigo è nata La Tacita T-Race, la prima moto elettrica da enduro capace di competere con le tradizionali moto a motore endotermico per la piacevolezza della guida e la ragguardevole autonomia, che permette di coprire oltre 100 km nei percorsi di enduro e rally affrontati in condizioni di gara. Ma è il turismo delle due-ruote il business che più interessa a Rigo. «Per le sue caratteristiche – commenta – la T-Race può andare dove normalmente non si potrebbe. È una moto così green da aver ottenuto il permesso di inoltrarsi sulla pista sterrata del parco dell'Etna dove normalmente gli unici veicoli ammessi sono quelli delle guardie forestali».

I sistemi di visione – gli occhi dei bracci meccanici che manipolano i pezzi durante le fasi produttive all'interno delle catene di montaggio – sono, invece, il core business del 39enne Andrea Cappellari che con Mavitec sogna di espandersi su tutto il territorio nazionale forte di una competenza ormai riconosciuta, soprattutto nel settore del controllo di qualità. Ma le aziende giovani nascono anche al di fuori degli incubatori di impresa (che pure, fino ad oggi, ne hanno ospitate 47): sono oltre una trentina gli under-35 che nell'ultimo triennio hanno utilizzato la legge sull'imprenditoria giovanile. Senza dimenticare esempi come l'azienda vinicola di Elio Ottin.

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